Furto e mancata restituzione di beni noleggiati, come tutelarsi

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La concessione in uso di un bene sulla base di un contratto di noleggio espone l’imprenditore al rischio di mancata restituzione dello stesso. Ciò accade solitamente alla scadenza del suddetto contratto, ma in alcuni casi tale fattispecie si manifesta anche nel corso di un contratto in essere.

Le conseguenze economiche di queste situazioni sono molto pesanti per i noleggiatori, poiché vanno a intaccare alcune delle risorse più preziose a disposizione di chi gestisce un’azienda di noleggio.

In primis il valore e l’integrità del bene sottratto, che, anche nel caso di una successiva restituzione, potrebbe tornare in deposito fortemente danneggiato, imponendo al noleggiatore costi di riparazione anche molto alti.

In secondo luogo la disponibilità del mezzo in questione per altri noleggi, che viene a mancare producendo una perdita importante anche dal punto di vista del fatturato.

C’è da aggiungere, inoltre, che non tutti i casi sono uguali, anche dal punto di vista del loro riconoscimento legale. Quali sono dunque le fattispecie possibili secondo la legge? E quali sono gli strumenti a disposizione dei noleggiatori per tutelarsi?

Furto, truffa o appropriazione indebita?

Innanzitutto, se un soggetto si impossessa di un macchinario altrui, sottraendolo a chi lo detiene al fine di procurare profitto per sé o per altri, si rende responsabile del reato di furto (art. 624 c.p.).

Elemento qualificante del furto è lo spossessamento che viene effettuato a danno del titolare, come ad esempio sottrarre un macchinario da un magazzino con la finalità di rivenderlo.

Ipotesi giuridicamente diversa è quella dell’appropriazione indebita (art. 646 c.p.). che viene commessa da chiunque si appropri della cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto.

furti e appropriazioni indebite

La differenza qui sta nel fatto che l’autore del reato ha già il possesso della cosa, per esempio sulla base di un regolare contratto di noleggio. Il reato si perfeziona nel momento in cui il soggetto prende la decisione di non restituire più il macchinario al noleggiatore o manifesta comportamenti incompatibili con tale restituzione.

E’ anche possibile qualificare la mancata restituzione come truffa (art. 640 c.p.), qualora l’autore, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procuri a sé o ad altri un ingiusto profitto con l’altrui danno.

Questo è il caso in cui un noleggiatore venga ingannato attraverso la predisposizione di falsa documentazione da parte di soggetti che vogliono simulare l’esistenza di un’azienda a cui noleggiare macchinari al solo fine di appropriarsene. E’ chiaro che tutta l’attività fraudolenta preparatoria è quelle che rileva per qualificare il comportamento all’interno di tale più grave fattispecie penale.

Sottrazione di beni noleggiati, quali sono gli strumenti per tutelarsi

L’esperienza condivisa dalle aziende di noleggio e le analisi fatte ragionando sulle casistiche accadute, hanno individuato azioni precise atte a prevenire, spesso in modo efficace, tali spiacevoli inconvenienti.

Il mercato, inoltre, mette a disposizione dell’imprenditore numerosi strumenti volti a prevenire e combattere questi fenomeni, e spetta a lui effettuare una valutazione comparata dell’efficacia di ciascuno.

Così dopo avere verificato le proprie procedure interne di struttura organizzativa e verifica dell’affidabilità della clientela (primo potentissimo strumento nelle sue mani), il noleggiatore potrà passare al controllo delle modalità di ricovero dei mezzi e delle attrezzature, sia quando sono in deposito presso la propria sede, sia quando sono nella disponibilità del cliente in corso di contratto di noleggio.

Ulteriori strumenti utili sono certamente i  sistemi di localizzazione, in grado di permettere un’individuazione del bene in caso di furto, appropriazione indebita o truffa (talvolta anche il recupero) e i dispositivi antifurto meccanici o elettronici.

Tra le soluzioni attualmente disponibili sul mercato spiccano in particolare i sistemi Lojack, che grazie a un mix di tecnologia all’avanguardia e collaborazione diretta delle Forze dell’Ordine sono in grado di garantire un altissimo tasso di recupero dei mezzi rubati (ne abbiamo parlato più approfonditamente in un precedente articolo, clicca qui per leggerlo).

Le coperture assicurative, pressoché standardizzate per le fattispecie di furto (ma attenzione alle franchigie), al momento non appaiono come soluzione praticabile per i reati di appropriazione indebita.

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