Konnektid è una giovane start-up di Amsterdam che aiuta le persone a condividere e acquisire qualsiasi genere di conoscenza. Una sorta di piattaforma di apprendimento peer-to-peer che parte dallo scambio di conoscenze nei quartieri.
Il funzionamento è semplice: partendo da quello che si desidera imparare (una lingua, il web design, la cucina, qualsiasi cosa) si cerca nelle proprie vicinanze una persona disposta a insegnarcelo. In cambio ovviamente anche noi dovremo metterci a disposizione per insegnare qualcosa che conosciamo o sappiamo fare.
Konnektid si definisce la prima piattaforma olandese di educazione on demand.
La sua storia inizia qualche anno fa quando il suo fondatore Michel Visser, un ex attore, se ne stava seduto su un tram, di ritorno da un’audizione. Davanti a lui due giovani si lamentavano di aver perso un’occasione di lavoro perché non sapevano sostenere una presentazione in pubblico. Visser pensò che, grazie alle sue doti di attore, avrebbe potuto aiutarli, se solo fossero stati in contatto.
Pensò anche che il problema della conoscenza è che spesso è chiusa in ristrette cerchie di persone, quando non addirittura dentro le loro teste. Il massimo che può succedere è che qualcosa trapeli online, attraverso i social network.
Per questo è nato Konnektid, per condividere la conoscenza e i talenti che ciascuno di noi può possedere, con le persone che possono averne bisogno, collegando per prima cosa le persone vicine tra loro, quelle che magari abitano nello stesso quartiere, ma non si conoscono.
Konnektid, nella visione del suo fondatore, mira ad andare oltre i corsi online, creando un contatto personale e diretto con le persone che possono insegnare una particolare abilità o un tema specifico.
Questo in un contesto di mercato del lavoro che, soprattutto per i giovani, è sempre più esigente e richiede la padronanza di moltissime abilità e la capacità di cambiare, nel corso della propria vita, numerosi posti di lavoro.
Il tutto combinando l’utilità della condivisione delle conoscenze con il senso di realizzazione che dà il volontariato (Konnektid è gratis e chi vi partecipa non chiede compensi) e con la passione di chi le trasferisce, elemento indispensabile per il successo di qualsiasi forma di insegnamento. Certo, un modello per certi versi utopistico, che però in un certo senso riconcilia con la sharing economy come forma di pura condivisione (in questo caso delle conoscenze), senza secondi fini legati al profitto.
Konnektid è già presente nel nostro paese: anche se sono poche rispetto all’Olanda, ci sono alcune persone disponibili a insegnare la pallacanestro, l’inglese, il product design o lo sviluppo web.
L’auspicio è che anche da noi prenda piede come ha fatto nella natia Olanda (a partire da Amsterdam). Di sicuro sapremo che avrà avuto davvero successo quando i sindacati degli insegnanti ne chiederanno la chiusura per concorrenza sleale…