Durante la sua conferenza stampa a Intermat, IPAF ha presentato il suo studio sui mercati europei delle piattaforme aeree, realizzati dalla società IHS Global Insight.
Secondo l’IPAF alcuni dei mercati europei più grandi hanno ancora rilevanti spazi di crescita: la spesa media procapite per i servizi di noleggio presenta infatti ampi intervalli di oscillazione tra paesi diversi: nel 2007, nel Regno Unito si sono spesi per noleggi 27 euro, contro i 19 in Spagna, 10 in Francia e 7 in Germania (il dato italiano non è presentato, ma è possibile immaginare che sia nella fascia bassa). Da questo si deduce che, almeno in teoria, ci sono molte possibilità di sviluppo del mercato.
Il report contiene anche alcune previsioni sull’andamento dei ricavi da noleggio per il 2009, che sono visti in calo del 6% complessivo: i peggiori mercati saranno Regno Unito (-9%) e Spagna (-10%), mentre i migliori, ma comunque negativi, saranno Olanda e Belgio. I dati, peraltro, sono considerati già ottimistici dagli operatori, dato che molte grandi imprese attive a livello continentale si aspettano riduzioni di ricavi oltre il 10%. Lo stesso John Ball (Presidente di IPAF e A.D. dell’irlandese Height for Hire) sostiene ad esempio che l’eccesso di offerta in molti mercati comporterà una forte pressione sui canoni di noleggio.
Queste affermazioni più pessimiste sul 2009 (e le stesse stime negative contenute nel report) non sono per forza in contrasto con le prospettive di sviluppo dei mercati citate all’inizio dell’articolo, perchè queste ultime fanno riferimento a scenari di medio termine, che va oltre la crisi attuale. Forse il Regno Unito è un mercato unico e irripetibile, ma è vero che altri, come quello italiano, hanno ancora molta strada da fare.
Occorre però chiarire quali sono i fattori che potrebbero far concretizzare questa crescita. Che cosa manca al nostro paese, ad esempio, che in Inghilterra c’è già?
Una cultura generale del noleggio come alternativa rispetto all’acquisto, sul fronte della domanda, un’offerta concentrata che dia certezza di qualità al cliente (ci sono tanti operatori così in Italia, ma purtroppo non tutti sono professionali come i migliori) e una normativa che tuteli il noleggiatore.
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