A inizio 2012, IPAF ha lanciato il progetto per la creazione di una banca dati mondiale degli incidenti che coinvolgono l’utilizzo di piattaforme aeree. Durante il primo anno del progetto sono stati segnalati 32 incidenti in tutto il mondo che sono saliti a 53 nel corso del 2013, in entrambi i casi, nessuno nel nostro Paese.
I dati preliminari del 2013 riportano che le principali cause di incidenti mortali sono state: ribaltamento (16), caduta dall’alto (13), intrappolamento (10), folgorazione (7), scontri con altre PLE (4) e caduta di oggetti (2). In un solo caso, la causa dell’incidente risulta sconosciuta. Circa la metà degli incidenti mortali registrati ( il 49%) ha coinvolto piattaforme mobili a braccio; il 26% hanno riguardato le mobili verticali e il 21% le statiche a braccio. In due casi (4%), il tipo di macchina in questione non è stato identificato
Dal report emerge che il 57% degli incidenti sono stati comunicati da operatori statunitensi. Ancora poche le segnalazioni provenienti dal resto del mondo. Sono stati registrati solo tre episodi in Germania, Spagna e Regno Unito, due in Belgio, Canada, Francia e Paesi Bassi e uno in Armenia, Australia, Irlanda, Malesia, Norvegia e Medio Oriente. L’Italia anche nel 2013 non è presente nel registro. Ciò non dimostra, purtroppo, che non che non si siano verificati incidenti, ma che gli utilizzatori italiani non li hanno segnalati al database IPAF.
Le segnalazioni possono avvenire anche in forma anonima alla pagina www.ipaf.org/accident.