Più vado avanti nella mia attività lavorativa, più mi convinco che i manager migliori condividono otto principi di base.
1. Il mondo degli affari è un ecosistema, non un campo di battaglia
La maggior parte dei manager vede il mondo degli affari come un conflitto tra aziende e, all’interno di queste ultime, tra funzioni e divisioni. Il loro obiettivo è sollevare il “morale delle truppe” a cui dare ordini, demonizzare il “nemico” (sia interno che esterno all’azienda) e considerare i clienti come territori da “conquistare”.
I manager migliori vedono il mercato come un sistema in cui convivono aziende diverse, e al loro interno vedono gruppi di persone che si adattano e lavorano creando accordi e collaborazioni con altre aziende, con i clienti e a volte persino con gli stessi concorrenti.
2. L’azienda è una comunità, non una macchina
La maggior parte dei manager considera l’azienda una macchina, in cui gli addetti sono ingranaggi. Come in un film di Charlie Chaplin, creano strutture e regole rigide, per mantenere il controllo su tutto e tutti.
I manager migliori vedono l’azienda come un insieme di persone, ciascuna con i suoi sogni e ideali, che lavorano per un obiettivo comune. Per questo ispirano e spingono tutti a lavorare per aiutare gli altri, e l’azienda più in generale.
3. Il management è servizio, non controllo
La maggior parte dei manager vuole che i dipendenti facciano solo quello che viene detto loro. Odiano qualsiasi forma di autonomia, anche minima, che per loro è insubordinazione, e creano ambienti in cui l’iniziativa del singolo è ridotta al minimo, in cui tutti prima di agire devono chiedere a loro capo.
I manager migliori impostano una direzione sensata e poi si danno da fare per mettere i propri dipendenti in condizione di raggiungere gli obiettivi. Spingono ciascuno a prendersi le sue responsabilità e intervengono solo in caso di emergenza.
4. I lavoratori sono persone, non bambini
La maggior parte dei manager considera i dipendenti in un certo senso “inferiori”, persone immature a cui non si possono affidare compiti importanti senza un controllo serrato. Ne consegue che i dipendenti si adattano a questo punto di vista, cercando di fare il meno possibile ma dando l’idea di essere molto occupati, e si prendono la minore quantità possibile di responsabilità.
I manager migliori trattano ogni addetto con rispetto. Si attendono performance ottime da chiunque, per il suo livello e attività. I dipendenti più capaci approfittano di una situazione del genere per cercare di mettersi in mostra e fare bene il proprio lavoro.
5. La motivazione deriva dalla visione, non dalla paura
La maggior parte dei manager pensano che la paura (di essere trattati male, di non ricevere l’aumento o di perdere privilegi, se non anche di essere licenziati) sia il miglior motivatore. Ne consegue che nessuno si assume rischi, per paura di fallire, e si perdono molte occasioni di sviluppo.
I manager migliori delineano una visione, più meno dettagliata, e mostrano ai dipendenti quale sarà il loro ruolo nel quadro. Ne consegue che i dipendenti lavorano più volentieri, perché vedono davanti a sé un obiettivo condiviso (e, ovviamente, l’opportunità di essere ricompensati dei propri sforzi).
6. Cambiare significa crescere, non soffrire
La maggior parte dei manager crede che il cambiamento sia complicato e minaccioso, e che si debba cambiare solo nei momenti di crisi, quando è l’unica opzione disponibile. Per questo in maniera più o meno inconscia lo ostacolano, finché non diventa inevitabile.
I manager migliori vedono il cambiamento come un elemento ineliminabile, anche se ovviamente non fine a sé stesso. Sanno che l’azienda avrà successo solo se il cambiamento viene accettato nelle idee e nell’organizzazione.
7. La tecnologia serve per creare opportunità, non automazione
La maggior parte dei manager cerca di usare la tecnologia per aumentare la sua capacità di controllo e per aumentare la prevedibilità delle situazioni, limitando le libertà di azione dei dipendenti.
I manager migliori vedono la tecnologia come uno strumento per lavorare in modo più efficace ed efficiente, quindi per lavorare di meno o per ottenere di più nello stesso tempo. Quindi cercano di adattare i sistemi aziendali agli strumenti che le persone sono più inclini ad usare.
8. Il lavoro dovrebbe essere piacevole, non solo faticoso
La maggior parte dei manager ritiene che, nella migliore delle ipotesi, il lavoro è un male necessario. Si aspettano quindi che ciascun addetto non abbia la minima voglia di lavorare, e si comportano di conseguenza.
I manager migliori sono appassionati del proprio lavoro, e quindi cercano di rendere anche quello degli altri per quanto possibile piacevole e produttivo. Per questo, fin dalla ricerca del personale, cercano non solo di trovare la persona giusta per il compito da svolgere, ma anche il compito giusto per la persona coinvolta.