L’allattamento con il latte di altre mamme, nel passato esclusiva dell’alta borghesia e della nobiltà, sta rapidamente riprendendo piede. Una volta ci si affidava a professioniste, oggi ci si affida al web e ai siti di milk sharing. Ma se la figura della nutrice è stata per millenni la forma alternativa più sicura e popolare di nutrizione di lattanti che non potevano essere allattati dalla madre, con tanto di leggi e contratti che ne regolavano la pratica, compreso il requisito di visita medica, al contrario sul web, secondo quanto evidenziato in occasione del Meeting annuale delle Pediatric Academies Societies(PAS) di Baltimora, negli Stati Uniti, mancano controlli di sicurezza e certificazioni.
Insomma, la condivisione è sicuramente un bene ma deve essere consapevole e regolamentata, eseguita solo dopo controlli medici che tutelino mamme e soprattutto bambini. Prevediamo presto la costituzione di vere e proprie banche per il milk sharing, in modo che si ostacolino eventuali infezioni o malattie. In pratica, nasceranno le nutrici 2.0.