Dalla disamina che abbiamo velocemente affrontato nei due precedenti articoli riguardo l’istituto del “rent to buy” introdotto in ambito immobiliare, discendono una serie di considerazioni per una sua applicazione, in prospettiva futura, anche in ambito mobiliare.
Innanzitutto essendo così importante la trascrizione del contratto per la tutela dei diritti delle parti, viene certamente da pensare che l’applicabilità a macchinari e attrezzature non possa che partire dai beni mobili registrati (veicoli in primo luogo). In questo caso tutte le regole sulla trascrizione del contratto potrebbero trovare facilmente applicazione e la tutela delle parti sarebbe senza dubbio garantita. Viene da pensare anche ad attrezzature di lavoro il cui valore possa essere particolarmente elevato e per cui quindi ci possano essere maggiori esigenze di finanziamento dell’operazione di acquisto.
Per esempio si potrebbe partire da piattaforme di lavoro elevabili autocarrate di grandi dimensioni, autogru e macchine movimento terra di massa rilevante. E’ altrettanto vero che queste tipologie di attrezzature vengono più spesso date a noleggio con operatore – il cosiddetto “noleggio a caldo” – ma è anche vero che grosse realtà di cantiere in Italia hanno anche queste tipologie di macchinari in proprietà all’interno del proprio parco.
Che ci sia quindi un’esigenza di soluzioni di finanziamento di questo tipo, soprattutto riguardo alla crisi che il mercato del noleggio e dell’edilizia stanno attraversando, è assolutamente fuori di dubbio, anche a proposito della stretta creditizia che istituti di credito e società di leasing hanno messo in campo negli ultimi anni. D’altronde è noto che, attraverso diverse forme ed escamotage, questa fattispecie sia di fatto già presente sul mercato da diversi anni.
Sarà quindi compito degli operatori, magari attraverso le associazioni di categoria interessate, promuovere l’estensione di questa norma anche ai beni mobili registrati, cercando di portare un vantaggio al mercato e di fornire uno strumento attraverso cui produttori, distributori e società di noleggio, oltre che utilizzatori finali, potranno cercare di stimolare un rilancio di settore che, al momento, sembra ancora piuttosto lontano.