Una nuova generazione di amanti del bello, giovani e con un buon livello di reddito disponibile, si sta affacciando al mondo dell’arte, e per farlo usa il noleggio e i canali online.
Secondo alcune ricerche, nel Regno Unito circa un quarto degli acquirenti di opere d’arte “impegnate” con età compresa tra 20 e 30 anni ha fatto il suo acquisto online. Metà degli acquirenti ha speso più di 10.000 sterline, e un quarto più di 50.000.
Come è logico attendersi, il problema principale di Internet in questo caso è l’impossibilità di osservare da vicino l’opera che simmetrie comprare. E qui il noleggio viene in soccorso.
Il noleggio con Rise Art
Questo è almeno quello che stanno mettendo in pratica Scott Phillips e Marcos Steverlynck, i fondatori di Rise Art. Il loro sito ha lanciato il noleggio come mezzo per prendere confidenza con un’opera d’arte, che costituisce un acquisto complesso e ricco di elementi da valutare (nel campo del marketing viene definito “bene problematico”). Il noleggio è lo strumento con cui verificare se un’opera d’arte è adatta alla propria casa e al proprio stile, prima di comprarla.
Rise Art è in realtà un sito inglese di vendita online di opere selezionate da esperti (il tasso di accettazione dichiarato è del 3%) che offre vari servizi: si possono ricevere consigli creando un proprio profilo artistico personale attraverso un questionario, oppure consultare un catalogo di oltre 3.000 opere di 350 artisti, sia emergenti che già affermati. Le opere si possono acquistare direttamente o provare, pagando un canone mensile di noleggio. In caso di acquisto successivo, tutto il canone del primo mese e il 50% di quelli dei mesi successivi viene dedotto dal prezzo finale.
Rise Art sta anche cercando di introdurre un servizio rivolto alle aziende, offrendo opere a imprese, banche, uffici legali e start-up. I costi possono arrivare anche a decine di migliaia di sterline al mese a seconda del tipo di opere e della durata del contratto di noleggio.
Il servizio rivolto alle aziende prende lo spunto dai numerosi studi su come l’arte abbia un impatto rilevante sull’ispirazione e la produttività di chi lavora. Di sicuro chi lavora circondato da opere d’arte si sente più motivato: Google, tanto per cambiare, è all’avanguardia anche in questo. Uno dei clienti di Rise Art è infatti YouTube, che ha scelto alcune opere con cui abbellire le proprie aree dedicate alla creazione di video.
Le prospettive di mercato
Si stima che il mercato dell’arte per compratori aziendali, in Regno Unito, valga 204 milioni di sterline. Un valore tutto sommato basso, che potrebbe presentare opportunità di crescita, dato che negli ultimi anni sono stati costruiti oltre 600.000 metri quadri di nuovi uffici, senza contare riconversioni e cambi di destinazione di altri immobili.
I fondatori di Rise Art sono fiduciosi sulle proprie possibilità di crescita, anche perché, ad esempio, il più grande venditore al mondo di opere d’arte da esporre a casa o in ufficio (ovviamente riproduzioni) è IKEA, e quindi ci sono spazi per aumentare il livello della qualità delle opere acquistate da alcuni compratori aziendali.
L’idea che un’azienda acquisti o prenda a noleggio un’opera d’arte può sembrare strana (al di là di considerazioni in merito all’investimento in caso di acquisto, specialmente per banche e istituti di credito). Tuttavia alcuni recenti studi sulla psicologia cognitiva sostengono che un ambiente ricco di stimoli migliora le performance in compiti come il problem solving, la creatività, la flessibilità cognitiva. Specialmente grazie al noleggio, un ambiente che cambia periodicamente è più stimolante (come ben sanno anche i negozi che spesso cambiano contenuti e allestimenti delle loro vetrine).
A questo si aggiunge che, specialmente in alcuni settori, una o più opere d’arte con cui abbellire l’ufficio costituiscono un benefit interessante per i dipendenti più preziosi di una banca o di una start-up (quelli da “coccolare” perché non scappino dalla concorrenza).
I servizi di Rise Art
Rise Art sembra aver lasciato molto poco al caso. Il sito è molto curato, offre uno specialista di arte con cui chattare online, un feed via Facebook con cui artisti e acquirenti possono interagire e la visita gratuita di un consulente artistico nei propri uffici, per definirne le caratteristiche e le opere potenzialmente più adatte.
Rispetto agli artisti, Rise Art trattiene una commissione di vendita in percentuale più bassa di quella di una galleria d’arte, il che rende le opere anche relativamente meno costose. Il sito non ha costi di stoccaggio delle opere, perché queste restano agli artisti prima della vendita o del noleggio. C’è anche un servizio di incorniciatura, che per il sito è una forma di ricavo aggiuntivo.
Rise Art sembra essere un caso unico nel panorama dell’arte online. Pochissimi dei suoi concorrenti principali (nessuno ad esempio tra Amazon art, Auctionata o Artsy) offrono l’opzione del noleggio di prova. Secondo l’azienda, in media l’80% di chi noleggia finisce poi per acquistare le opere, il che rappresenta un’ottima percentuale.
Questo ovviamente insieme al vantaggio della prima mossa: se il noleggio di opere d’arte prenderà piede, Rise Art sarà sicuramente all’avanguardia del mercato.
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