Torniamo oggi sul tema del noleggio delle unità da diporto per commentare un articolo, apparso su questo blog di Vela, sulla modifica al codice della nautica che consente ai privati di dare a noleggio la propria barca in modo occasionale.
Al blogger e appassionato di vela Mistro la nuova normativa, di cui è stato recentemente pubblicato un regolamento attuativo, e di cui abbiamo parlato qui, non piace, perché
1) da commerciante (non del settore nautico) intravedo una forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori del settore che investono, in strutture e professionalità;
2) Temo si inneschi una dinamica che abbiamo già visto in passato, gente che si compra barche che non si può permettere convinta, grazie al noleggio occasionale, di potersi pagare rate dei leasing e spese vive.
Come sempre mi posso anche sbagliare e non do per scontato che l’operatore professionale dia sempre un servizio di qualità superiore… ma troppe volte in passato abbiamo visto barche mal tenute, pessimamente dotate e che cadevano a pezzi date a noleggio da operatori improvvisati a sfortunati acquirenti.
Noleggiatori improvvisati, concorrenza contro chi investe davvero… A parte il tema di chi ricorre al noleggio per far fronte a spese vive e canoni di leasing (generalmente questo accade di meno in altri settori), spesso abbiamo già denunciato come il noleggio sia, per alcune aziende improvvisate, un “tappabuchi” per generare ricavi aggiuntivi nei momenti in cui le macchine non vengono utilizzate.
Anche nella nautica, quindi, il noleggio professionale si scontra (o rischia di scontrarsi) con quello che professionale non lo è. Una realtà scomoda, ma a quanto sembra ineludibile.
Sarebbe interessante a questo punto raccogliere, se possibile, suggerimenti e consigli su come affrontare questo problema, in tutti i settori, e su come magari intervenire. Non con metodi che ledano la concorrenza (gli ordini di settore e i vincoli atti solo a erigere barriere all’entrata non ci piacciono e fanno male all’economia), ma agendo sulla domanda di servizi e sulla comunicazione ai potenziali clienti.
Che ne pensate?