Concludiamo con questo post l’illustrazione dei risultati dell’indagine Rental Blog sul noleggio di macchine “core” (cioè di peso superiore a 100 quintali) recentemente presentati al Samoter. L’articolo precedente è stato pubblicato mercoledì 9 marzo.
L’evoluzione del mercato del noleggio di macchine movimento terra Core negli ultimi due anni è piuttosto chiara.
Nel numero totale delle aziende di noleggio si registra la sparizione di molti noleggiatori piccoli (da 1 a 5 macchine) ma anche di qualche distributore/noleggiatore medio non più operante, oltre alla chiusura di un’azienda all’epoca considerata fra i leader. I noleggiatori medio-piccoli sono quelli che non hanno stravolto la loro struttura, accompagnando il trend con dismissioni coerenti; al contrario di qualche attore medio-grande, che si è ridimensionato in modo evidente, contribuendo in misura maggiore al trend generale.
Questa “selezione naturale” dei valori in campo fornisce una chiave di lettura per i trend previsti nel 2011. L’incremento del 5% del valore del canone a pari prestazioni, è atteso perché si pensa di operare in un mercato con una minore presenza di concorrenza pesante sui canoni (perpetrata da parte di grandi soggetti, piuttosto che dei piccoli, che hanno invece gestito al meglio la clientela fidelizzata senza stravolgere la propria offerta).
Altrettanto significativo è il rapporto di crescita percentuale fra l’apertura prevista di nuove sedi (2,4%) e l’inserimento di nuove risorse umane nella business unit (1,2%) che indica due aspetti: il primo è la ricerca di efficienza e il secondo la volontà di riposizionarsi dopo un periodo di ridimensionamenti anche drastici sulla struttura.
Una tendenza al riposizionamento che, negli intenti, prevede per il 2011 investimenti nelle flotte in aumento del 9,3% rispetto al 2010: se attuati porterebbero il parco macchine complessivo alla fine del 2010 ad aumentare di circa 458 unità, con una decisa controtendenza che, portando la flotta complessiva a 5.382, tornerebbe quasi ai livelli del 2008 (5.469).
Dal punto di vista della domanda, gli operatori sperano in una ripresa dell’attività (in particolare quella connessa alla filiera delle grandi opere e degli investimenti infrastrutturali), ma sono d’altra parte consci delle difficoltà che stanno vivendo le finanze pubbliche. Quello che sembra più chiaro è che la crisi degli ultimi due anni ha “ripulito” il mercato da una parte degli operatori (tra cui alcuni marginali).
Le imprese di medio/grandi dimensioni cercheranno quindi di riappropriarsi definitivamente del mercato, ma dovranno far fronte a un sistema di prezzo “screditato” dalla competizione degli ultimi anni, e dovranno quindi puntare sulla qualità (tipica di chi non si improvvisa noleggiatore) per far risalire i canoni medi praticabili alla clientela.
“Se la riduzione dei parchi macchine per raccogliere risorse finanziarie (come sembra) è stata completata – ha concluso Cresta – i noleggiatori strutturati potrebbero essere pronti ad affrontare anche l’altro problema più grave del mercato in questo periodo, ossia la gestione del ciclo del credito”.
Il dibattito che è seguito alle presentazioni ha visto susseguirsi interventi da parte di figure di spicco del noleggio nel settore. In apertura Paolo Romanin Jacur (ASCOMAC) ha ribadito l’importanza di raccogliere numeri che possano guidare riflessioni operative sul noleggio e ha lanciato l’idea di un osservatorio permanente.
Stefano Scardigli (VOLVO RENTS) ha ricordato quanto sia assurda la guerra a colpi di noleggio con riscatto e canoni risicati, che portano a lavorare con ROI improponibili.
Carlo Schieppati (CGT) ha sottolineato l’importanza di un’organizzazione che non assecondi una domanda di basso contenuto, ma la guidi verso un profilo di servizi di migliore livello.
Francesco Grassi (CONSORZIO NOLOK KOMATSU) propone una sorta di dialogo operativo permanente per affrontare in modo coordinato i riflessi operativi ed economici tra soggetti in campo.
Antonio Conte (MAIE) ha rilanciato sul tema della necessità di riflettere insieme in maniera costante, ma evitando le tentazioni inopportune di fare “cartelli” o altro.
Paolo Napoleoni (OMECO), Ivano Zamperini (COFILOC) e Paolo Pietrobon (VENPA) sono intervenuti, in maniera diversa e articolata, per riportare al più presto il tutto nell’ambito dell’identità del noleggiatore, che deve essere forte e strutturata per non cadere nella tentazione di una guerra fratricida che alla fine non accontenta nessuno, neppure una clientela che deve essere piuttosto rieducata, anche in maniera drastica, come è avvenuto in settori dove il noleggio funziona bene e non ha stravolto, ma anzi evoluto, il proprio ruolo di generatore di convenienze.
Qualcuno sa da dove posso comprare delle macchine terra usate di Komatsu?