Il noleggio italiano nel 2021

noleggio 2021
noleggio 2021

Non disponiamo al momento di dati ufficiali, ma molto prima dello scoccare della mezzanotte del 31 dicembre possiamo affermare che per il noleggio nell’industria e nelle costruzioni il 2021 è stato un anno formidabile.

Ce lo dicono i numeri previsionali e le numerose chiacchierate fatte con manager e imprenditori in queste ultime settimane. La visione che ci state trasmettendo guida anche l’evoluzione delle nostre soluzioni di consulenza e formazione e il ruolo di Rental Blog all’interno di questo mercato, unitamente ad altri protagonisti come le imprese della filiera e le associazioni.

È una spinta in avanti notevole, di cui vi mostreremo un assaggio durante il Rental Business Forum venerdì 14 gennaio (14.30-16.45) che faremo online su una nuova e divertente piattaforma. La partecipazione è libera e potete già iscrivervi qui.

Rental Business Forum 2019

Un’immagine dall’edizione 2019 del Rental Business Forum

L’Italia stavolta è al top

Per una volta, il nostro paese si distingue nel continente perché, più di altri, ha evidenziato un recupero della contrazione 2019-2020 dovuta al Covid-19.

Un rimbalzo superiore alle già rosee previsioni che gli operatori ci avevano fatto alla fine dello scorso anno, ma ci sono anche ragioni tecniche tutte italiane a spiegarne i motivi.

Ve lo faremo raccontare dai protagonisti di questo mercato in espansione, a cui daremo spazio negli articoli che pubblicheremo nelle prossime settimane.

Per chi ama i numeri e le analisi a livello mondiale, con commenti anche riferiti al nostro mercato, rimandiamo la lettura del nostro articolo di luglio.

Forse, non tutti i player mostreranno bilanci 2021 con aumenti di fatturato eclatanti, ma non è questo a essere importante. Come ha ricordato anche Carlo Cottarelli nel suo intervento al Congresso Assodimi, gli attuali fondamentali dell’economia suggeriscono alle aziende di preoccuparsi più dei margini che dei volumi.

Per i noleggiatori dell’industria e delle costruzioni significa fare un salto di qualità per consolidare la crescita reale, recuperare efficienza da tutte le risorse e non sentire più sudditanze di alcun tipo. Tutte cose che non hanno immediato riflesso sui singoli volumi, ma che riguardano le aziende nell’insieme.

A proposito, il Congresso Assodimi è stato una perfetta espressione di questo mondo vitale che ha voglia di incontrarsi, parlarsi, abbracciarsi. Le identità competitive nel mercato rimangono intatte, è sacrosanto; ma le relazioni umane e di filiera appaiono solide, e su questo si può costruire un più elevato valore di sistema. Gli attori principali sono chiamati a guidare il cambiamento del quadro generale, e non possono più sottrarsi a questo ruolo di leadership.

Congresso Assodimi 2021

Un’immagine dall’ultima edizione del Congresso Assodimi, alla Stazione Leopolda di Firenze

Rileggo le annotazioni fatte in treno sul mio taccuino di ritorno da Firenze: “Nell’affascinante e suggestiva cornice della Leopolda, gli organizzatori hanno messo in scena la rappresentazione di un segmento economico importante, in un momento di grande forma. Gli operatori hanno risposto in modo altrettanto importante: non si erano mai viste cinquecento persone a un evento sul noleggio nel nostro settore. Speriamo che questa voce arrivi finalmente ai piani alti, dove si scrivono le norme e le regole di mercato”.

Un obiettivo unico per tutti

Anna Vialetto ha definito il noleggio “un treno in corsa che ha bisogno di noi”. In questo “noi” è racchiuso il senso di un’ampia comunità di soggetti che ha più interessi convergenti che divergenti. Imprese e persone che hanno maggiore interesse a collaborare piuttosto che percorrere strade dispersive.

L’obiettivo è uno solo per tutti i componenti della filiera, che insieme incarnano questo concetto del “noi”. Produttori di macchine e attrezzature; noleggiatori; società di servizi informatici e digitali; associazioni; professionisti, consulenti e specialisti della formazione: l’impegno è quello di sostenere e consolidare questa crescita e far compiere al noleggio il salto di qualità necessario. Ognuno è una risorsa per l’altro.

Non ci sono giustificazioni per chi non persegue questa logica comune, seppur nel leale rispetto di forme sane di competizione. Continuare a sottolineare dialettiche dualistiche in questo scenario, è una pratica stucchevole. Continuare a perseguire obiettivi personalistici è deleterio.

Ed è anche il motivo per cui, quando scriviamo, utilizziamo il “noi”, descrivendo azioni necessarie, coordinate e congiunte verso l’unico obiettivo di ampliare la quota di mercato nel suo insieme e sostenere una domanda forte che ha tanto bisogno di essere adeguatamente servita.

Prima o poi, in questo “noi” ci saranno anche i clienti, tutto il mercato della domanda non più motivato esclusivamente da picchi di lavoro, droghe fiscali o bonus economici vari, ma consapevole del valore che ottiene dal noleggio fatto bene.

Non è un momento facile

Se la pandemia non ha lasciato cicatrici permanenti su questo “treno in corsa” e non ha indotto le aziende a licenziare personale o ridurre le dimensioni della flotta, non mancano comunque le nubi che oscurano l’orizzonte.

La maggior parte degli operatori ha assecondato una domanda esplosa e si trova a doverla consolidare con strategie che prevedono investimenti strutturali, al fine di scalare le operazioni in linea con la ripresa.

I coefficienti di utilizzo, che alla fine 2020 erano scesi fino a toccare una media europea del 50 per cento, in Italia sono schizzati adesso a quasi il 90. Mancano però nuovi mezzi da inserire nelle flotte e i costi degli approvvigionamenti stanno crescendo rapidamente a due cifre.

Manca personale adeguatamente formato e perciò lo si cerca tra i competitor. In qualche caso, i player acquisiscono direttamente i competitor per intero, contendendosi le migliori aziende con un passo che si è vorticosamente accelerato.

Non è un momento facile per la filiera del noleggio. Se da un lato i noleggiatori mostrano numeri impressionanti di sviluppo, che vedremo meglio nei bilanci della prossima primavera, dall’altro lato sono i produttori a dover compiere adesso i maggiori sforzi. Sia per attutire l’impatto dei costi delle materie prime, sia per dare risposte concrete alla carenza di macchine nuove. Ma fino a quando sarà possibile ammortizzare le cause più profonde?

È una battaglia più grande, che si sta giocando su altri tavoli e ai piani alti dell’economia. Ciò che è successo nel settore auto dimostra però che i riflessi negativi possono arrivare ben prima del previsto anche nel noleggio industriale, mettendo a rischio principalmente due aspetti: poter assecondare la domanda e continuare a migliorare la qualità nello sviluppo e nell’erogazione di nuovi servizi.

Dalle mosse più recenti, mi sembra che anche Confindustria stia evidenziando un atteggiamento un po’ miope, insistendo con le richieste di benefici immediati, senza un orizzonte di medio e lungo termine.

Lo scenario 2022 per l’Italia

In questo equilibrio delicato, i noleggiatori italiani si giocheranno la partita negli anni a venire. Mentre scrivo, cresce ogni giorno il timore di una quinta ondata di Covid-19, con il rischio di nuove chiusure e restrizioni. Anche in questo caso, il resto dell’Europa sta peggio di noi, ma l’ottimismo è messo a dura prova ovunque, mentre ci avviciniamo alla fine del 2021.

A noi toccherà però un passaggio istituzionale che non appare per niente semplice e che potrebbe ulteriormente inasprire le tensioni tra le parti sociali, persone e imprese incluse, destabilizzando il quadro economico.

Come dicevo, nelle ultime settimane abbiamo coinvolto i principali operatori della filiera (i protagonisti del “noi”) allo scopo di ascoltare le loro riflessioni e condividerle con i lettori di Rental Blog.

Abbiamo raccolto anche notizie da altre fonti, e ringraziamo vivamente chi ci ha risposto o chi ci ha fornito le chiavi di lettura che leggete in questo articolo e nei prossimi, dove ci soffermeremo su due aspetti in particolare, dando direttamente voce ai protagonisti: i riflessi per le aziende e per il mercato.

Invito anche chi sta leggendo a mandarmi le sue personali considerazioni via email.

La buona notizia è che lo sguardo dei principali noleggiatori italiani è rivolto verso l’alto  con azioni di lunga gittata.

Le aziende del Gruppo Tesya mostrano numeri di crescita clamorosi, trainate da CGTE (che ora ha il noleggio come unica business unit) con un trend superiore al 50 per cento anno su anno.

Mollo Noleggio evidenzia volumi in impennata e prosegue il consolidamento della crescita sviluppando, secondo i piani, la sua imponente struttura.

Venpa si è consolidata in molti aspetti tecnici e finanziari e si prepara al 2022 con potenziate strategie di mercato.

Loxam è tornata ad aprire nuove filiali, e questa è una buona notizia.

Kiloutou ci ha raccontato di voler crescere sul territorio rafforzando la coesione delle attuali realtà e perseguendo una politica di sviluppo anche attraverso nuove acquisizioni.

Fonti indirette ci segnalano che Boels ha confermato l’impegno a lungo termine nel nostro paese e metterà in campo risorse ed energie per accelerare la crescita.

Rentmas espande con continuità la propria visione strategica e mostra una flotta aggregata in costante crescita, per numero e qualità.

easyNoleggio prosegue lo sviluppo del network con l’aggregazione di realtà affidabili che, pian piano, stanno consolidando l’identità del player. L’innovazione dei contenuti tecnici e strategici è evidente, in attesa che anche il mercato della domanda assecondi questo modello di business digitale.

Non sono poche anche le realtà che hanno messo mano a progetti di digitalizzazione o innovazione, in forma aggregata o in proprio. Alcuni di questi sono decisamente interessanti e guadagneranno rapidamente posizioni di leadership territoriale. Tutti hanno comunque una vocazione nazionale nel breve, ma obiettivi a lungo termine anche fuori dai nostri confini.

È presto per fare nomi o rivelare i contenuti di queste iniziative, ma siamo testimoni diretti (in alcuni casi coordinatori) di progetti scalabili di notevole orizzonte.

Del resto, lo abbiamo sempre detto: nessuno è condannato a rimanere piccolo per sempre e se c’è un momento ideale per sognare in grande, è proprio questo.

“Un bel dì vedremo levarsi un fil di fumo” cantava la triste Butterfly; noi invece saremo certamente testimoni di un modello italiano del noleggio da esportare all’estero. Qualcuno, qualche piccola bandierina l’ha già messa.

A quel punto, sarà stato finalmente rovesciato anche l’ultimo dei paradigmi che raccontano ancora il noleggio di casa nostra come una specie di cenerentola, o un mercato in cui venire a fare dello shopping a buon prezzo.

Noleggiatori a confronto

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Tag dell'articolo: noleggio

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