Gli intervistati della prima edizione del panel Rental Network – Macchine Cantieri (è in corso in questi giorni la rilevazione del secondo trimestre) hanno fornito, oltre alle opinioni sul loro livello di ottimismo o pessimismo, anche informazioni sulla loro volontà di acquistare o prendere a noleggio strumenti e macchine nei prossimi tre mesi.
Il 15% circa degli intervistati prevede di effettuare acquisti di strumenti di lavoro. L’analoga percentuale, per quanto riguarda il noleggio, è più che doppia, e si attesta al 32,8%.
Per quanto riguarda le tipologie di strumenti, quelli indicati per l’acquisto sono in prevalenza strumenti informatici (sia hardware che software), mezzi di sollevamento e attrezzature da cantiere. Tra le macchine che gli intervistati prevedono di prendere a noleggio, si segnalano in primo luogo quelle per cui tipicamente il noleggio rappresenta un canale rilevante, come gru, autogru e piattaforme aeree. A questi si aggiungono con una percentuale piuttosto elevata le macchine movimento terra compatte.
Perché le aziende preferiscono il noleggio
In un contesto come quello italiano, in cui il noleggio stenta a diffondersi, a che cosa è dovuta questa maggiore propensione? Probabilmente all’effetto congiunto di diversi fattori.
In primo luogo, in questa fase del ciclo economico, la minore disponibilità di risorse da investire nell’acquisto è probabilmente la motivazione più forte. Il noleggio è un’attività tipicamente anticiclica, ossia che resiste meglio di altre ai periodi di crisi, proprio perché offre il vantaggio di ripartire su un periodo più lungo l’investimento per poter godere di uno strumento.
In secondo luogo, il noleggio offre maggiore flessibilità, in un contesto incerto dal punto di vista dei lavori da eseguire nel prossimo futuro. Ovviamente, se un’impresa edile non trova lavori sufficienti a usare tutte le macchine che ha, sfrutterà per prime quelle rimaste inattive. Ma le imprese che riescono a trovare lavori nuovi, magari di breve durata, e non hanno le macchine a disposizione, trovano più conveniente noleggiarle per un certo periodo piuttosto che comprarle, anche usate.
A questo poi si aggiungono (anche se passano in secondo piano) gli altri vantaggi tipici del noleggio, come la qualità di macchine aggiornate e sempre mantenute in ottime condizioni, offerte dei noleggiatori professionali di alta qualità.
Il quarto aspetto, molto rilevante in questo periodo, lo abbiamo lasciato per ultimo perché probabilmente assumerà ancora maggiore importanza nei prossimi mesi. Stiamo parlando dei vantaggi finanziari connessi all’utilizzo del noleggio in una situazione di difficoltà, come si è visto, sul fronte del credito.
La situazione economica di questi ultimi mesi, anche se si incomincia a vedere qualche timido segnale di ottimismo, è stata caratterizzata da una crisi prima di tutto finanziaria, che ha visto protagonisti (in negativo) gli istituti di credito. La storia è ormai nota, ma conviene ripassarla brevemente.
Sono fortunatamente lontani i momenti, come negli ultimi tre mesi del 2008, in cui i mercati del credito erano completamente “congelati”, e le banche avevano timore persino a prestarsi soldi tra loro: in quelle settimane c’era stato un aumento vertiginoso dei tassi di interesse interbancari, e quindi anche dei tassi praticati sui prestiti alle famiglie e alle imprese. Le banche hanno iniziato a chiudere tutti i rubinetti, non sapendo se e quando avrebbero dovuto usare la liquidità per ripianare le perdite.
Oggi, anche grazie agli interventi delle Banche Centrali, le cose vanno meglio, almeno dal punto di vista dei tassi. Ma il credito non ha ancora incominciato a fluire come dovrebbe, soprattutto dopo le iniezioni di liquidità. Le banche europee per certi versi hanno esagerato anche più di quelle americane in certi investimenti, e le banche italiane sono forse meno esposte di altre ai problemi che arrivano da oltreoceano, ma purtroppo lo sono notevolmente a quelli dei paesi dell’Est Europeo. Nel dubbio, quindi, meglio tenersi stretta la liquidità concessa dalla BCE, e non prestarla alle aziende, soprattutto se, a causa della crisi, qualcuna di loro purtroppo non sarà in grado di ripagare il prestito.
Uno scenario probabile
Sul fronte dalla domanda di costruzioni, le imprese del settore edile affidano le loro speranze a un intervento delle amministrazioni pubbliche, diretto attraverso appalti o indirettamente mediante stimoli al settore. Per quanto riguarda i primi, resta da vedere se e dove si troveranno le risorse (i soldi stanziati per la ricostruzione in Abruzzo, ad esempio, saranno ripartiti in 23 anni). Per i secondi, come ad esempio i piano casa, c’è la possibilità che uno stimolo alla ristrutturazione delle abitazioni limiti la compravendita o la costruzione di quelle nuove.
Ma, in ogni caso, che cosa succederà se la ripresa ci sarà davvero (magari grazie alla spinta dei lavori pubblici), ma le banche non riprenderanno a finanziare le aziende? In questo scenario i noleggiatori potrebbero entrare in campo come veri e propri finanziatori, anche se in modo indiretto, in parziale sostituzione degli istituti di credito in difficoltà. Le imprese edili, a fronte di un investimento pluriennale, potranno sostituire l’esborso iniziale e il relativo finanziamento di medio o lungo termine con i canoni di noleggio, ottenendo quelle risorse finanziarie che le banche non sono in grado di fornire, e godendo inoltre di tutti gli altri vantaggi illustrati in precedenza.
I noleggiatori dovranno essere pronti ad assumersi il rischio di credito al posto delle banche (e quindi dovranno dotarsi di tutti gli strumenti illustrati nei numeri scorsi di Effetto Noleggio), ma potranno espandere il loro business e sfruttare appieno la ripresa.