Dalle finestre dell’ufficio vedo la neve cadere e sulle strade se n’è già accumulata un bel po’. La poesia ovattata del paesaggio lascia spazio a una certa preoccupazione: fra qualche ora dovrei prendere un importante aereo e non so ancora come andrà a finire. Una specie di film già visto. Nel 2006 un’altra nevicata consistente mi ha bloccato a terra, in un aeroporto reso surreale dal fatto che, a neve preannunciata, sulle piste non si vedeva neanche un mezzo per lo sgombero. Lo scandalo, le proteste e i servizi TV resero palese un malfunzionamento che personalmente ho voluto indagare un po’ più a fondo. Scoprendo una cosa “agghiacciante” che mi ha fatto sorridere perché, credo, tipicamente italiana, figlia di quella creatività imprenditoriale, pubblica e privata, che trova sempre nuove strade per sorprenderci (solitamente in negativo).
E’ successo che, per molti anni, precisamente dopo la storica nevicata del 1985, presso gli aeroporti stazionavano, fisicamente, un numero cospicuo di pale per lo sgombero. Noleggiate (a freddo, è proprio il caso di dirlo) da dicembre a marzo. Lì, ferme, in attesa di qualcosa che non arrivava mai (un po’ come succede al tenente Drogo nella Fortezza Bastiani, nel Deserto dei Tartari di Buzzati). Per anni, la società che gestisce gli aeroporti pagava un canone piuttosto elevato praticamente a vuoto.
Ma i mezzi erano lì, pronti a lavorare.
Giramenti di pale
A un certo punto la cosa fu messa in discussione e, al manager dell’importante società di noleggio (che peraltro subnoleggiava i mezzi), venne allora un’idea eccezionale: quella del noleggio “virtuale”. In pratica, l’aeroporto avrebbe pagato un canone per l’opzione d’uso, ma i mezzi fisicamente non sarebbero stati presenti negli hangar. Alla bisogna, l’opzione diventava ordine e le pale sarebbero state convogliate sulla pista. Certo, occorreva aspettare qualche ora perché magari, nel frattempo, qualche pala stava girando da un’altra parte.
Il primo anno fu un trionfo creativo: risparmio evidente per l’aeroporto (probabilmente il corrispettivo fu sperperato in qualche tangente) e introito eccellente per il noleggiatore.
Puntuale come una cambiale, la neve arrivò due anni dopo: bella, copiosa, ostinata. E di notte. Al mattino venne “subito” esercitata l’opzione, ma nel frattempo, ai poveracci rimasti a terra perché le piste erano già sommerse, le pale stavano già girando da parecchie ore. Dopo circa una giornata passata fra gli incubi di servizi televisivi con interviste balbettanti, gli strapagati manager annunciarono trionfalmente che i mezzi stavano giungendo sulla pista (una sorta di sbarco in Normandia ben pianificato). E dopo due giorni di lavoro assiduo e lotta contro i ghiacci polari, un qualche Amundsen annunciò la riapertura delle piste.
La mia riflessione fu che il noleggio è un’attività certamente creativa, ma che questa creatività avrebbe dovuto essere apprezzata per l’efficienza, e non lasciata in mano a dei deficienti.
Qui intanto la neve non molla, e io sono sempre più preoccupato.
Tutto vero, ma forse sarebbe il caso di sapere di quale aereoporto trattasi.. Cosi se possiamo lo evitiamo.. Insieme ai deficienti corrotti… E se invece si sentissero in buonafede magari potrebbero anche rispondere.. Ma questa non è una peculiarità di molti italiani… A presto.
Voglio aggiungere anche un commento sulla condizione indecente dei marciapiedi di una città come Milano, da denuncia, impraticabili, pedoni costretti a camminare a bordo strada sfiorati dalle auto.
Complimenti … Milan l’è un gran Milan … tzè una volta forse!
I vostri interessanti commenti mi consentono di chiarire da un lato che a noi non interessa denunciare facendo nomi e cognomi. Non é nemmeno compito nostro a voler ben guardare. Del resto nel 2006 la situazione a Malpensa fu così eclatante che i responsabili furono chiamati in causa in primis dai media, e poi (per ragioni più complesse) dalla magistratura.
Ci piace invece, dall’altro lato, denunciare le situazioni di inefficienza, specie quando entra in ballo il noleggio che, per diversi motivi, dovrebbe fornire invece efficienza, risparmio e gratificazione. Da luogo libero di condivisione di riflessioni, considerateci una voce ulteriore, tra le tante, che non vogliono arrendersi a quello status di declino inevitabile cui l’Italia sembra fatalisticamente destinata. Anzi, vi chiediamo di segnalarci tutto ciò che può essere portato all’attenzione in modo trasparente e corretto.
Detto questo, il mio aereo è partito puntuale (da Linate) pur in una situazione oggettivamente difficile, per il lieto fine di questo post. Grazie dell’attenzione.