Netflix, il popolare servizio USA di noleggio DVD (ora soprattutto in streaming su Internet) viene spesso preso come termine di paragone. Sono tanti i servizi di noleggio che puntano a essere il Netflix di questo o il Netflix di quello.
L’ultimo in ordine di tempo è Oyster, un servizio che si propone di diventare il “Netflix dei libri”.
Oyster offre abbonamenti che costano 10 dollari al mese e consentono di accedere liberamente a oltre 100.000 titoli, da leggere su iPhone e iPod Touch (la versione per iPad è in arrivo). Per ora è un servizio in fase di beta, ad accesso limitato su invito, e funziona solo negli USA.
Oyster non è propriamente la prima azienda che tenta di offrire libri a noleggio. Amazon, ad esempio, offre già un servizio di prestito ai suoi abbonati al servizio Prime, ma gli utenti possono prendere a prestito solo un libro per volta, e leggerlo solo su Kindle. Altre aziende, come Bookboard e Speakaboo, vendono abbonamenti a libri per bambini, mentre Booksfree offre abbonamenti a libri di carta, e non digitali.
Oyster quindi sembra essere la prima a offrire una vasta selezione di titoli senza restrizioni su quanti ebook uno può leggere, in tutto o in parte. In questo senso, effettivamente assomiglia a Netflix.
Non tutti sono d’accordo
Non sorprenderà i nostri lettori il fatto che diversi editori non vedano di buon occhio l’iniziativa, un po’ come è avvenuto con la stessa vendita di ebook. Oyster per ora offre solo libri delle case editrici HarperCollins, Houghton Mifflin Harcourt, Workman e Smashwords. Tre dei quattro big del settore (Simon & Schuster, Random House e Penguin Group) non partecipano all’accordo.
Oyster peraltro segnala anche che alcuni titoli potrebbero essere tolti senza preavviso dal servizio in caso di controversie sui diritti d’autore, e che le nuove uscite in genere ci mettono qualche mese a essere inserite (il che significa che… non sono più nuove). Ciononostante, il servizio offre diversi titoli ancora attuali, come ad esempio Vita di Pi.
Gli editori tradizionali quindi sono ancora nella fase in cui cercano di capire come gestire queste nuove piattaforme, facendo combaciare i propri interessi economici con il rischio di perdere lettori potenziali.
La speranza è anche loro trovino le soluzioni adatte per aderire a servizi come questo, così come è avvenuto per film, televisione e musica. Questo è un parallelo con Netflix che vale la pena di fare.
Servizio potenzialmente interessante.
Personalmente mi sembra sia ancora troppo caro; 120$ all’anno possono andare bene per un lettore assiduo ma per un lettore “saltuario” sono troppi. Mi aspetto che l’elenco dei titoli disponibili venga allungato e che vengano proposte tariffe differenziate sulla base della quantità di libri letti.