Un video, recentemente pubblicato sul sito del produttore di auto elettriche Tesla, mostra la sua visione (e quella del suo fondatore, Elon Musk) sul futuro delle automobili: un sistema automatico all’interno di una stazione di servizio Tesla sostituisce la batteria scarica (di una macchina modello S) con una carica. Nel frattempo, un altro video di fianco mostra il rifornimento tradizionale di una vettura a benzina, che dura di più. Anzi, nel tempo di rifornimento di una vettura tradizionale, due vetture Tesla sostituiscono la propria batteria.
Tesla sembra quindi in grado di avere successo là dove Better Place ha fallito: nel rifornimento rapido delle auto elettriche con sostituzione delle batterie.
Le stazioni di sostituzione saranno inserite nelle stazioni di ricarica della rete Tesla (la ricarica tradizionale non sostituisce la batteria, e quindi richiede più tempo): ma mentre la semplice ricarica sarà gratuita, la sostituzione (che usa un sistema automatico già sperimentato in fase di produzione) sarà molto probabilmente a pagamento: la cifra di cui si parla è di 60 dollari (più o meno il costo di un pieno di benzina negli USA) se si vuole mantenere il possesso della propria batteria.
Secondo alcuni analisti una stazione di scambio con 50 batterie costerà 500.000 dollari a Tesla, ma non è chiaro se questa cifra comprende anche il costo delle batterie stesse (ognuna delle quali costa diverse migliaia di dollari). Tra costi dell’energia (circa 10 dollari a ricarica) e ammortamenti, si stima che una stazione si ripaghi in 10.000 sostituzioni. resta quindi da vedere se e in quanto tempo verrà raggiunto questo break-even (che molti nostri lettori avranno già paragonato al ROI del noleggio): molto dipenderà da quanto i clienti sceglieranno di pagare per la sostituzione rapida invece che per la (lunga) ricarica gratuita.
Secondo alcuni i tassi di utilizzo del servizio (la time utilisation, verrebbe da dire) saranno bassi. Ma è anche vero che Tesla sta lavorando a stazioni di super-ricarica molto più rapide nel ridare vita alle batterie, anche se queste sono ancora di là da venire.
E’ da sottolineare infine che Tesla ha recentemente concluso il suo primo trimestre di profitti, anche se questo è fortemente influenzato da contributi pubblici alle energie rinnovabili che, in futuro, sono destinati a ridursi. Ma in ogni caso l’azienda sembra avere le carte in regola per proseguire la sua attività e arrivare là dove altri non sono riusciti ad arrivare.
Lo scambio batterie sarebbe la soluzione più performante per flotte di auto elettriche in car sharing, noleggio o urban taxi. il problema è che le case automobilistiche ottusamente non stanno prendendo in considerazione la produzione di un pacco batterie universale. In Italia c’è la Ecospazio che produce una stazione di scambio con magazzino automatico da 50 e da 120 pacchi batterie a partire da 250.000 Euro, la più competitiva al Mondo.
Sarebbe opportuno far conoscere anche queste realtà.
Cordiali saluti