Il subnoleggio ai noleggiatori piace. A volte pure troppo.
Nato per integrare la propria flotta nei casi in cui questa si dimostri carente in termini di quantità o qualità, questa soluzione è spesso degenerata in una pratica indiscriminata che ha contribuito a deformare l’operatività del noleggiatore e la sua struttura organizzativa.
Il ricorso al subnoleggio da parte dei noleggiatori è certamente causato da una domanda immatura che preferisce rivolgersi al noleggio solo per i picchi di lavoro o quando le macchine di proprietà non bastano o non sono adeguate. E su questo aspetto ci stiamo lavorando da anni sul fronte comunicativo e formativo.
Ma quando il subnoleggio diventa il fine dell’organizzazione e non un mezzo, finisce per conferire un’identità distorta all’attività stessa di noleggio e alle attese del mercato. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Da soluzione per il cliente (bisogno = macchina + servizi + qualità) ad attività di intermediazione tecnica, commerciale o finanziaria (bisogno = ricerca + spread): il noleggiatore che se ne avvale sistematicamente si adegua così a vivacchiare di scarsi ritorni reddituali a fronte di una altrettanto modesta e virtuale riduzione dei rischi di cash flow.
Fino a quando un noleggiatore può vivere sugli spread?
Naturalmente, le ricadute sul servizio saranno pessime a partire dalle continue risposte negative date alla clientela circa la (in)disponibilità di macchine richieste o necessarie, confutando così uno dei dogmi portanti del noleggio professionale: l’ampia scelta data al cliente.
Disporre di mezzi e servizi
Non stiamo salendo in cattedra e sappiamo quanto oneroso possa risultare, soprattutto in tempi di scarsa liquidità, dotarsi di un parco macchine ampio, adeguato, razionalmente crescente, pienamente efficiente, adatto a sostenere e orientare il noleggio con professionalità, competenza ed efficacia.
Ma purtroppo (o per fortuna) il noleggio professionale è questo.
A venire incontro al noleggiatore oggi sono le numerose soluzioni sul mercato, oltre all’acquisto dei mezzi in proprio, per disporre di un parco mezzi con continuità.
Il tema, infatti, non è acquistare tutto per forza e finanziarsi di conseguenza; ma avere la costante piena disponibilità di ciò che si offre.
Se vogliamo leggerla in un altro modo, non bisogna cercare i mezzi da qualcun altro in base alle richieste della propria clientela, ma dotarsi di un parco senza per forza acquistarlo interamente.
Quindi, la piena disponibilità di ciò che si offre a noleggio alla propria clientela è il driver centrale, da cui non sono esenti gli aspetti dell’assistenza, della consulenza e della gestione della ricambistica da parte del partner fornitore.
Sappiamo, infatti, che l’evoluzione del noleggio e il suo continuo successo richiedono un’offerta sempre un passo oltre le attese della domanda; il subnoleggio “alla vecchia maniera”, non offre più alcuna garanzia.
Ma quanti sono i noleggiatori che scelgono di adottare queste nuove strategie? Quanti scelgono un partner affidabile con cui crescere anziché comprare i mezzi dall’uno o dall’altro solo per sfruttare sconti roboanti ed estemporanei o facilitazioni finanziarie del momento, come succede all’asta del bestiame?
Di questi temi parleremo in una serie di articoli che Rental Blog dedicherà al subnoleggio in chiave strategica e, più in generale, alle modalità di collaborazione con chi fornisce mezzi e servizi al noleggiatore.
Perché il subnoleggio sia una modalità e non finisca per diventare invece un noleggio subnormale.