Il noleggio auto che non piace al Governo italiano

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© ANIASA

Non sono giorni semplici per il noleggio auto in Italia.

Se, da un lato, i cittadini non sono ancora stati adeguatamente introdotti alla cultura del noleggio Automotive e molto spesso sono confusi sulle varie formule di acquisto disponibili, dall’altro il Governo sembra divertirsi nel mettere il bastone tra le ruote a un comparto che potrebbe rilanciare il settore e la mobilità.

L’esclusione dagli incentivi

Ma qual è stato l’ultimo colpo incassato dal noleggio auto negli ultimi mesi? L’esclusione dagli incentivi, volti a favorire il passaggio a una mobilità elettrica più diffusa.

Sembra infatti che il Governo abbia strizzato l’occhio alla vendita e al leasing, ma non al noleggio a lungo termine. Una decisione che ha fatto riflettere (e anche alterare) i vari operatori del settore. Facciamo passare l’inclusione del leasing, ma una distinzione così marcata tra vendita e noleggio a lungo termine è un affronto vero e proprio.

Lasciatemelo dire in modo chiaro: gli incentivi, soprattutto se organizzati in questo modo, non favoriscono la vendita dell’auto. Non nel senso vero e proprio del termine “vendita”.

Gli italiani hanno dimostrato di essere sempre più confidenti nei confronti di formule di acquisto diverse, più convenienti, che non si limitino solo ed esclusivamente all’acquisto del cosiddetto pezzo di ferro, ma che affianchino anche dei servizi vantaggiosi.

Cose che, come sappiamo, il noleggio a lungo termine è in grado di offrire.

Sembra che, nonostante tutto, il noleggio auto non sia comunque considerato come uno dei motori più importanti e interessanti per risollevare il mercato Automotive.

Poco sopra l’ho chiamato un affronto e so che vi starete chiedendo “per chi?“. Beh, gli attori coinvolti sono molti. Dalle società di noleggio, ai Dealer, agli operatori del settore che offrono questo servizio. Ma soprattutto per le aziende che hanno flotte e per chi sceglie questa formula per avere sempre auto nuove ed essere sempre al passo con gli upgrade che la mobilità porta con sé anno dopo anno.

Si tratta di una decisione che fatica a trovare una risposta plausibile. Gli ultimi dati di ANIASA hanno sottolineato come il noleggio sia in crescita nell’ultimo periodo, con oltre 150mila consumatori italiani che hanno scelto di abbandonare la proprietà dell’auto, spostando la propria attenzione verso un noleggio di ultima generazione.

L’impegno di ANIASA per il noleggio auto in Italia

Secondo ANIASA, questa scelta fa acqua da diverse parti. In particolare, l’Associazione ha evidenziato tre punti su cui ha costruito il proprio esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato:

  • innanzitutto, l’esclusione del noleggio dal decreto incentivi genera inevitabilmente un pregiudizio nei confronti della mobilità pay-per-use, che forse appare ancora come una cosa futuristica agli occhi dei nostri Ministri. Una visione che potrebbe essere facilmente smentita, dati alla mano. Questo tipo di mobilità, infatti, ha evidenti ricadute positive in ottica di sostenibilità ambientale e sicurezza dei veicoli. Ma non solo. Si collega anche alle tematiche legate alle entrate tributarie per l’Erario. In Italia, il noleggio è il principale strumento in grado di accelerare il ricambio di veicoli più inquinanti. Questo perché una quota significativa delle immatricolazioni è di auto ibride plug-in (47% del totale) ed elettriche (30%).
  • le aziende sono un altro dei punti dolenti. Premessa: la velocità del tasso di rotazione delle flotte è molto più rapido rispetto a quello del parco circolante. Tuttavia, l’esclusione ha coinvolto anche le flotte aziendali. Nel momento in cui gli incentivi e la possibilità di usufruirne sono solo rivolti ai privati, va da sé che le Case Madri sono più interessate a vendere direttamente ai privati, lasciando le imprese in difficoltà in un momento in cui si trovano ad affrontare anche una preoccupante scarsità di prodotto.
  • ultima vittima è quella del car sharing, incluso nell’elenco dei beneficiari solo a condizione di un acquisto diretto delle auto da parte degli operatori. In sostanza, una mazzata per tutte quelle formule che fanno della condivisione il proprio propulsore.

Insomma, il noleggio non piace al Governo italiano. Ma questo ultimo smacco al settore Automotive ha trovato, tra gli attori coinvolti, il disappunto e la delusione di molti. Ecco perché l’esposto presentato da ANIASA segna un importante momento nel panorama dell’auto, nella speranza che possa portare a un confronto approfondito e risolutorio.

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