L’idea può suonare ancora bizzarra, ma sta prendendo sempre più piede, soprattutto in USA e nei paesi anglosassoni (meno in Italia). Si tratta del couch surfing, che potrebbe portare molti di noi a girare il mondo come non si è mai fatto, risparmiando denaro ed entrando a contatto diretto con gli abitanti dei vari luoghi visitati e dei loro usi e costumi.
Couch surfing, letteralmente “saltare da un divano all’altro”, si riferisce alla possibilità di abitare anche solo per una notte la casa di un estraneo, coricandosi sul suo sofà o allestendo una tenda nel suo giardino, ammazzando i costi di alberghi e hotel. Il concetto è maturato già nel 2003, a opera di un programmatore americano del New Hampshire, Casey Fenton e oggi conta più di due milioni di esperienze, con il coinvolgimento di 69mila città.
Anche se in seguito sono nate vere e proprie business company come Airbnb o Housetrip, non è difficile affidarsi al couch surfing più basic. Esiste, infatti, un sito specifico che consente a chiunque di registrarsi, indicare la propria abitazione, ciò che s’intende mettere a disposizione o il viaggio che si desidererebbe effettuare (con le varie tappe e gli interessi ad esso legati).
Ogni utente ha l’opportunità di elaborare una pagina personale con un profilo a mo’ di social network, elencando i propri gusti, gli hobby, le passioni… Grazie a questo sistema è possibile mettersi in relazione con persone di tutto il pianeta, selezionando le figure che più ci assomigliano, per usufruire al meglio del servizio. Non sono previsti scambi in denaro, ma di solito chi viene ospitato omaggia il proprietario con un prodotto del proprio paese di origine, alimentando lo scambio culturale.
L’indirizzo del sito è www.couchsurfing.org. La prima domanda posta al visitatore è: “dove vuoi andare?”. Segue l’elenco di città “convenzionate” con il servizio, fra cui Tokyo, Vienna, New York, Nairobi… Per esempio, digitando Parigi, si viene subito a sapere chi è in grado di mettere a disposizione qualche angolo della propria casa privata, nella capitale francese o nei suoi immediati dintorni. Si legge il profilo del parigino che ci colpisce di più – per sapere quali sono le sue abitudini: se ama gli animali, se preferirebbe i non fumatori, ecc. – dopodiché, basta semplicemente scrivergli una mail e attendere la risposta.
La tour Eiffel sta già facendo ombra sul prossimo couchsurfer.