Il sistema di bike sharing di New York, Citi Bike (conosciuto anche con il nome di NYC Bike Share), rilascia ogni mese i dati completi (ovviamente anonimi) sul suo utilizzo. I dati comprendono le registrazioni di tutti i viaggi effettuati sulle bici, con orario e stazione di presa della bici e quelli di restituzione.
Jeff Ferzoco, Sarah Kaufman e Juan Francisco Saldarriaga hanno scaricato alcuni di questi dati e li hanno sovrapposti a una mappa di New York (Manhattan e zone limitrofe, per lo più), generando l’animazione che vedete qui sotto.
Ogni viaggio è rappresentato da un pallino, il cui colore varia a seconda dell’abbonamento (utente abbonato annuale Vs. utilizzo “casuale”, rappresentato da abbonamenti giornalieri o settimanali). Il video rappresenta le 48 ore (ovviamente a velocità accelerata) che vanno dal 17 al 18 settembre 2013, due giorni di bel tempo senza pioggia e con temperature miti, in cui il sistema ha registrato oltre 76.000 utilizzi.
Da notare come gli utenti casuali siano grosso modo in numero abbastanza costante, mentre l’uso del servizio da parte degli abbonati segua i picchi degli orari di punta dei pendolari.
Bike sharing e servizi pubblici
Due considerazioni vengono alla mente osservando questa animazione anche solo per qualche secondo.
La prima è che gli Stati Uniti, come spesso accade nel caso delle tecnologie di informatiche, anche in questo caso mostrano la via da seguire. L’autorità dei trasporti di New York e l’azienda che gestisce il servizio di bike sharing ogni mese mettono online, come detto, i dati sui viaggi effettuati con il servizio, e non solo, anche un report in PDF che illustra tutte le principali statistiche del sistema, come ad esempio anche quelle sulle manutenzioni e i malfunzionamenti. A luglio 2015, ad esempio, a New York sono stati compiuti 941.117 tragitti, pari a 31.371 tragitti al giorno, per complessive 1.683.557 miglia percorse. Ogni bicicletta è stata usata in media 5,75 volte al giorno.
Ma per fortuna almeno in parte anche noi italiani non siamo rimasti del tutto indietro. Da noi ad esempio c’è un gruppo, chiamato PedalaMi, che analizza i dati resi pubblicamente disponibili dal servizio BikeMi. Un video analogo a quello visto sopra, ad esempio, lo trovate qui sotto, ma sul sito ci sono anche mappe e altre statistiche, anche se si tratta più di un sito di sperimentazione e visualizzazione dei dati che di informazione pubblica.
Sarebbe bello che i soggetti coinvolti nel sistema BikeMi (Comune di Milano, ATM e Clear Channel) rilasciassero i dati come avviene a New York (ho cercato un po’ online e non ho trovato nulla, magari invece esistono fonti pubbilche aggiornate come quelle made in USA): sarebbe un bell’esempio di trasparenza oltre che di tecnologia.
La seconda considerazione riguarda invece l’utilità di un servizio di bike sharing: è difficile anche solo immaginare quanto bene abbiano fatto tutti quei viaggi in bicicletta e i milioni di miglia percorsi in termini di auto o motorini lasciati a casa, mezzi pubblici meno carichi e anche, perché no, maggiore tonicità muscolare dei ciclisti alla fine del mese…