Come preannunciato da mesi, in seguito alle continue pressioni degli azionisti di minoranza e dei fondi speculativi entrati nel suo capitale, Hertz separerà le sue attività legate al mondo dell’autonoleggio da quelle relative agli altri settori (noleggio per edilizia, industria e altri settori, come impianti petroliferi, energia, clienti pubblici), che rientrano nella HERC (Hertz Equipment Rental Corporation).
L’operazione finanziaria (che avrà un valore stimato di 2,5 miliardi di dollari e si concluderà all’inizio del 2015) consiste nello spin-off della divisione HERC, ossia nella cessione con creazione di una nuova società, che avrà gli stessi azionisti di Hertz.
Si tratta quindi di un’operazione che, almeno inizialmente, non vuol essere un puro e semplice scorporo delle attività connesse all’edilizia, ma una razionalizzazione della struttura aziendale. A regime, infatti, separare l’autonoleggio dalle altre attività consentirà a ciascuna azienda di concentrarsi sul proprio core business, e di sicuro “appesantirà” di meno Hertz con gli investimenti necessari per il rinnovo delle flotte di HERC. Dallo spin-off Hertz riceverà inoltre consistenti flussi di cassa, che potrà utilizzare per ripagare i propri debiti e anche riacquistare, se e quando le condizioni di mercato lo consentiranno, azioni proprie per un valore che potrà arrivare al miliardo di dollari.
Per Hertz questo significa quindi una riduzione del grado di indebitamento dell’azienda, oltre che la possibilità di essere valutata in Borsa in modo più simile (e più conveniente) a quello dei suoi concorrenti diretti.
Per HERC, invece, molto dipenderà dal management e dai livelli di indebitamento, che potranno eventualmente essere ridotti attraverso la cessione di controllate al di fuori degli USA. Tuttavia anche per l’azienda che opera nei settori più “pesanti” la separazione dell’autonoleggio (che opera con target di clientela e logoche operativi molto diverse) è un elemento positivo.
Dove guadagnano i fondi di investimento
Il riacquisto di azioni da parte di Hertz dovrebbe costituire una sorta di “rimborso” parziale agli azionisti che avranno investito nello spin-off. Dopodiché, gli investitori istituzionali si troveranno a possedere due aziende (obiettivamente posizionate tra i leader dei propri settori di attività) con una ripartizione più chiara delle attività, degli obiettivi e dei mercati in cui operano, senza dover perdere la proprietà di alcuna di esse.
I fondi speculativi, una volta ottenuto l’aumento del valore delle azioni detenute in Hertz (verosimilmente grazie al riacquisto programmato, che dovrebbe sostenerne il valore, ultimamente salito in modo sensibile proprio grazie a queste speculazioni) potranno vendere HERC, Hertz, o tutte e due. Questa operazione finanziaria quindi è anche una loro vittoria.
Ma il modo in cui è stata progettata questa razionalizzazione aziendale sembra portare benefici di lungo termine a tutti gli investitori, e non solo agli speculatori.