Più volte si è parlato dei vantaggi di lavorare in partnership con altre aziende, e spesso nel linguaggio comune si tende a sintetizzare il concetto alle collaborazioni con partner che operano nello stesso settore. Per quanto possa sembrare naturale pensare che un’azione di co-branding garantisca più opportunità di vendite di quante si riuscirebbe a raggiungere agendo in maniera singola, pur offrendo lo stesso prodotto/servizio, è probabilmente meno scontato parlare di collaborazione tra aziende che operano in settori molto diversi.
Ci sono tanti esempi che si possono citare in proposito, uno per tutti il recente accordo tra la società di noleggio Hertz e Ikea. La collaborazione prevede una serie di vantaggi a favore dei soci Ikea Family che potranno:
- prenotare un noleggio di veicoli Hertz online (sia in Italia che all’estero) godendo di tariffe agevolate e dell’opzione gratuita “guidatore aggiuntivo”.
- avere un doppio sconto speciale sulle auto della Herzt Green Collection, le vetture a basso impatto ambientale.
- usufruire di un sito web a loro esclusivamente dedicato, grazie al quale saranno aggiornati su tutte le promozioni che Hertz riserverà loro periodicamente.
- avere la possibilità di entrare a far parte di “Hertz #1 Club Gold”, ovvero il club dei “frequent renders” che permette a tutti i propri iscritti di noleggiare l’auto senza file e attese al banco noleggio.
Come affermato dalla responsabile marketing di Hertz Italia, Emanuela Clementi, la “missione” della partnership voluta da Hertz è puntare molto su un noleggio responsabile che tuteli l’ambiente, grazie alla flotta “Green”, che è quella che si vuole rilanciare. E in questo la filosofia aziendale ben si sposa con quella di Ikea Family e dei suoi soci, che considerano la cura e l’attenzione per la casa come espressione della propria personalità nel rispetto dell’ambiente.
Seguendo l’esempio di Hertz, un’azione di co-marketing nel breve/medio termine:
- trasformerebbe una curva di domanda parzialmente irrigidita dagli sforzi di differenziazione sostenuti nel tempo dalle singole aziende nei rispettivi settori, per accettare politiche di prezzo più remunerative per la singola impresa;
- ottimizzerebbe gli investimenti essendo più limitati rispetto a quelli necessari qualora le aziende operassero individualmente;
- permetterebbe di migliorare la fedeltà dei “vecchi” clienti;
- aiuterebbe a conquistare nuovi segmenti di clientela, attratti dalla notorietà del marchio “in co-branding”, facendo conoscere il servizio anche a quei soggetti che prima lo ignoravano.
In settori come quello del noleggio la differenziazione non può essere incentrata esclusivamente sulle caratteristiche del servizio di per sé, ma anche sull’immagine. Laddove le differenze tra noleggiatori tendono ad affievolirsi all’interno dello stesso settore, come nel caso dell’autonoleggio, il marchio deve emergere per diventare riconoscibile e sedimentarsi nella mente del consumatore trasmettendo un’identità ed un posizionamento distintivi e coerenti.