Guidare il mercato del sollevamento nel processo di elettrificazione

palazzani tsj 35 elettrica
palazzani tsj 35 elettrica

Il ragno TSJ 35.1 elettrico di Palazzani

Il progressivo avanzamento della tecnologia, unito alla necessità di ridurre le emissioni inquinanti per combattere il cambiamento climatico, ha spinto sempre più costruttori a sviluppare soluzioni ibride ed elettriche anche per il sollevamento aereo.

Tuttavia, a dispetto degli obblighi normativi, che già oggi impongono l’utilizzo di questi mezzi per i lavori in ambiente interno e in sempre più centri urbani anche all’esterno, la domanda del mercato risulta ancora piuttosto tiepida, soprattutto in Italia.

Le ragioni sono molteplici: dai costi generalmente maggiori imposti dall’alto livello tecnologico di queste piattaforme, alle tante diffidenze ancora diffuse tra gli utilizzatori finali, ad esempio dal punto di vista delle performance o dell’autonomia.

Per approfondire queste tematiche abbiamo intervistato Davide Maino, Direttore Tecnico di Palazzani Industrie.

Palazzani è uno dei produttori italiani di piattaforme aeree che più si è distinto sotto questo punto di vista, avendo già reso disponibili sul mercato un’ampia gamma di piattaforme ibride ed elettriche di grande qualità.

Quello di Davide Maino, quindi, rappresenta un punto di vista di assoluto rilievo su uno dei temi che più di tutti sta caratterizzando gli ultimi sviluppi del mercato.

davide maino palazzani

Davide Maino, Direttore Tecnico di Palazzani

Come vedi il processo di elettrificazione nel settore del sollevamento aereo?

L’elettrificazione è un processo che sta coinvolgendo l’intero pianeta e inevitabilmente ingloba tutti i settori. Il mercato del sollevamento aereo ha visto molti cambiamenti negli ultimi anni, la maggior parte degli utenti e produttori europei hanno già scelto per un futuro elettrico. L’Italia non è ancora in cima alle classifiche per quanto riguarda le soluzioni green, ma negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti nel campo dell’elettrificazione. Molte macchine per il sollevamento aereo ora sono disponibili anche in versione hybrid o totalmente elettriche.

In termini di mercato, che riscontro reale trova oggi l’offerta di macchine elettriche?

Per quanto riguarda il mercato italiano la richiesta al momento è ancora bassa, ma la cosa non dovrebbe stupire visto che la diffusione di questi mezzi va di pari passo con lo sviluppo delle infrastrutture. Noi di Palazzani crediamo fermamente che il futuro sia green, quindi come costruttori vogliamo anticipare i tempi: non stiamo aspettando che la domanda cresca per attrezzarci nel migliore dei modi, lo stiamo già facendo.

Attendete qualche novità normativa che possa favorire la diffusione delle piattaforme elettriche?

Ci dispiace constatare che al momento non ci sono nuove normative o disposizioni di leggi in atto. Cosa buona, a mio avviso, sarebbero interventi legislativi volti a favorire la rottamazione dei mezzi con  motorizzazioni più inquinanti in favore di piattaforme ibride o full-electric.

Da un punto di vista pratico, quali sono i principali benefici per chi sceglie una PLE elettrica?

L’aspetto più importante è sicuramente la possibilità di utilizzare questi mezzi sia negli ambienti esterni che in quelli interni senza emissioni di CO2 e senza cavi volanti che possono essere ingombranti o pericolosi per gli operatori. Anche la silenziosità è uno dei principali benefici ed inoltre con le motorizzazioni ECO le vibrazioni emesse sono prossime allo zero, un aspetto che oltre ad aprire nuove possibilità di applicazione giova molto anche al benessere dell’operatore durante tutto il corso del suo lavoro.

Quali sono invece i vincoli, a livello di prestazioni?

Le performance delle piattaforme Palazzani nelle loro versioni ECO rimangono invariate rispetto a quelle alimentate a motore termico. Se mai, in caso di lavori molto lunghi, gli elementi da tenere in considerazione da questo punto di vista sono l’autonomia lavorativa e la flessibilità di ricarica.

Per garantire l’autonomia richiesta dai clienti anche in questi casi, le piattaforme elettriche Palazzani garantiscono due diverse modalità di utilizzo: se in situazioni di lavoro che richiedono meno tempo la modalità speed permette di sfruttare la massima potenza che la batteria può offrire per non rinunciare a nulla in termini di performance, nel caso di interventi più lunghi la modalità long range permette alla piattaforma di diminuire i consumi e garantire così una maggiore durata della batteria, con l’unico svantaggio di avere movimenti della macchina più lenti.

palazzani tsj27 piattaforma ragno

La piattaforma ragno TSJ27 di Palazzani

Voi offrite un’ampia scelta di piattaforme in versione eco con motorizzazione full-electric. Quali tecnologie impiegate per questi modelli, e che vantaggi garantiscono nello specifico?

Le piattaforme elettriche sono silenziose e tutte le manovre, dalla traslazione ai movimenti aerei, sono veloci e precise. Ciò è reso possibile dalle tecnologie che impieghiamo, come le batterie al litio Li Fe PO4, che sono cobalt-free e garantiscono prestazioni elevate con un peso ridotto, rappresentando un’ alternativa ormai irrinunciabile alle tradizionali batterie al piombo.

Si tratta di batterie molto vantaggiose, perché sono sicure ed eco-friendly: non contenendo liquidi e gas pericolosi, possono essere ricaricate anche in spazi chiusi. Inoltre, non hanno il cosiddetto effetto “memoria” e richiedono tempi di ricarica ridotti.

Le nostre piattaforme sono dotate anche di una rete Can-Bus che permette di controllare sempre lo stato e le condizioni della batteria. Inoltre, per la gestione della ricarica implementano il protocollo J1772, che garantisce sicurezza e permette un’elevata potenza di ricarica.

Che differenze di prestazioni permangono tra le versioni eco delle piattaforme Palazzani e quelle diesel o bi-energy?

Come dicevo prima, la motorizzazione ECO non implica minori prestazioni, anzi, permette di estendere il campo lavorativo anche agli ambienti interni mantenendo il livello delle prestazioni eccellente. Il livello di autonomia delle batterie che garantiamo permette agli operatori di lavorare per un’intera giornata senza doversi preoccupare della ricarica.

Quindi ritieni che la diffidenza degli utilizzatori finali sul tema dell’autonomia dei mezzi elettrici sia infondata?

Direi di sì, l’unico ostacolo reale, come nel settore automotive, è la mancanza di infrastrutture per la ricarica che caratterizza il nostro Paese. Noi ci stiamo già muovendo per ovviare a questo problema con lo sviluppo di soluzioni che permettano ai nostri clienti di ricaricare le macchine ovunque si trovino. Attualmente, le piattaforme Palazzani possono essere già ricaricate sia alle paline di ricarica delle auto elettriche, attraverso la presa di tipo 2 installata, sia alle correnti domestiche o industriali da 230 e 400 Volt, grazie a un adattatore fornibile insieme alle nostre macchine.

Al Bauma avete presentato questa soluzione di ricarica con il TSJ 35.1, un ragno elettrico da 35 metri che può essere appunto ricaricato utilizzando una comune palina. Che cosa vi ha spinto a sviluppare questa particolare soluzione?

Le soluzioni disponibili sul mercato sono molte. Noi abbiamo optato per questa dopo un’accurata analisi delle infrastrutture presenti e degli sviluppi futuri previsti in questo senso. Implementando sulle nostre piattaforme una presa di tipo 2, i nostri clienti possono ricaricarle anche alle colonnine pubbliche trifase, che saranno sempre più diffuse. Il nostro obiettivo, reso possibile anche dall’implementazione del protocollo J1772, è quello di dare sempre la possibilità agli operatori di ricaricare la macchina ovunque si trovino.

Palazzani si sta impegnando molto dal punto di vista della sostenibilità anche al di fuori dell’ambito della progettazione. Quali sono le principali iniziative che avete messo in campo?

Palazzani Industrie è sempre stata molto attenta al mondo che ci circonda. Il riscaldamento globale e l’inquinamento sono ormai argomenti all’ordine del giorno, e nel nostro piccolo cerchiamo di salvaguardare il nostro pianeta mettendo in atto strategie green a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale. Ad esempio, abbiamo fatto installare un impianto fotovoltaico di ultima generazione che ci garantisce già un elevato livello di autonomia energetica.

Oppure, per esempio, abbiamo deciso di affidarci a soluzioni ibride anche nella scelta delle auto aziendali. Sappiamo che la strada sarà ancora lunga per tutti, ma per riuscire ad avere un impatto concreto nel sostenere il nostro pianeta bisogna cominciare a intervenire a tutti i livelli, a partire anche dalle piccole cose, ed è quello che stiamo facendo.

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