Waze, l’azienda di Google che gestisce l’omonima App per la navigazione GPS e lo scambio di informazioni sul traffico, ha annunciato il lancio di un nuovo servizio di car pooling a San Francisco. Secondo il comunicato, pubblicato sullo stesso sito di Waze, il servizio per ora funziona solo su inviti “per un numero limitato di aziende e dei loro dipendenti nella Bay Area”. Ma se dovesse risultare popolare, potrebbe mettere Google in competizione con aziende come Uber e Lyft.
Il processo da gestire per organizzare una corsa in comune non è semplice, e richiede due App differenti. I dipendenti interessati a chiedere un passaggio tramite Waze devono utilizzare una nuova App per cercare un autista. Quest’ultimo, invece, può utilizzare la tradizionale App di Waze. Tuttavia il processo viene semplificato grazie alla comunicazione tra le due App, che gestisce anche il pagamento.
Waze Carpool (questo il nome del servizio) collega autisti e passeggeri che hanno in comune l’area in cui lavorano e quella in cui vivono. Ovviamente il sistema sfrutta l’elevata qualità delle mappe di Google per la zona di San Francisco, motivo per il quale, come spesso accade, questa area viene scelta per questi test.
Guarda caso, anche Uber e Lyft stanno infatti conducendo esperimenti sul car pooling, proprio a San Francisco. Lyft utilizza guidatori non professionisti per testare la sua versione del servizio, mentre Uber ha esteso il suo servizio Uber Pool anche alle aree di Oakland, Berkeley e Alameda, da cui provengono molte persone che lavorano nell’area allargata di San Francisco.
Si tratta di un’iniziativa decisamente interessante in questo mercato che, negli USA, vive un continuo stato di rivoluzione: questa mossa infatti non solo mette Google in diretta concorrenza con Uber e Lyft, ma va letta insieme alle altre attività che il colosso di Mountain View sta portando avanti nel campo della mobilità. Google sta infatti testando le sue auto a guida autonoma in tre città, e ha già raccolto più di 1 milione di miglia di guida senza autista. Se il servizio di car pooling di Waze dovesse diventare popolare ed espandersi in altre città, non è illogico immaginarsi che Google lo utilizzi come una piattaforma per lanciare un servizio commerciale basato su auto a guida autonoma.
La notizia è comunque anche un esempio di come sia sempre più complicato il panorama competitivo nel campo della sharing economy e specialmente del car sharing. Già nel 2013 il braccio di Google attivo nel settore del venture capital aveva investito 285 milioni di dollari in Uber, che nel frattempo ha raccolto fondi da moltissimi altri investitori.
Tutte queste aziende si muovono senza sosta, stringendo alleanze (l’ultima è tra Uber e Toyota) ma anche portando avanti iniziative autonome, in uno scenario molto liquido.
Probabilmente era solo questione di tempo prima che Google si lanciasse in qualche iniziativa di trasporto on demand. Tuttavia, più passa il tempo, meno diventa possibile fare previsioni su chi uscirà vincitore nell’evoluzione del mercato della condivisione del trasporto.