Secondo i dati di www.carpooling.it, gli italiani sono al terzo posto in Europa, dopo tedeschi e francesi, nell’utilizzo del car pooling, per ridurre i livelli di inquinamento ma soprattutto per risparmiare sui costi dell’automobile. Gli spostamenti per cui si sceglie questa modalità di viaggio sono sempre più spesso di medio e lungo raggio.
Sempre secondo il portale di viaggi condivisi, che vanta di essere il leader in Europa in questo servizio di uso condiviso dei mezzi di spostamento, dal suo lancio, avvenuto nel nostro Paese nel 2010, in Italia sono stati condivisi 64 milioni di chilometri, con un risparmio di 3,5 milioni di euro di carburante e 7000 tonnellate di CO2.
Ad utilizzare il servizio di carpooling in Italia sono prevalentemente uomini (circa il 68,5%), anche se le registrazioni al femminile sono in crescita. In Europa, la ripartizione della community dei carpooler è più equa: 47% uomini e 53% donne. Gli utenti italiani hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, come i connazionali europei, e sono per lo più studenti, impiegati e liberi professionisti.
Si scelgono i viaggi in auto condivisa per dare un taglio alle spese e risparmiare fino al 75% rispetto al viaggio in solitaria. Per esempio, viaggiando in carpooling si può andare da Roma a Milano con 30€. Ma in Italia, grazie al crescente affermarsi dell’economia della condivisione, c’è anche chi sceglie il carpooling solo per avere in cambio di un po’ di buona compagnia.
In realtà, come i lettori di questo blog, l’economia della condivisione in genere non è tanto motivata dal bisogno di compagnia, ma dalla volontà di gestire le proprie risorse in modo più efficiente, affrancandosi, se mi è concessa un’iperbole, dalla schiavitù del possesso a tutti i costi. In questo facilitati negli ultimi anni proprio dall’uso di piattaforme web che standardizzano e rendono universali servizi che altrimenti avrebbero certamente faticato di più a diffondersi.
Di sicuro però, come afferma nel suo comunicato stampa di www.carpooling.it, se in Italia il fenomeno è giovanissimo (ha appena tre anni), in Europa se ne parla da decenni, proprio in paesi come Germania e Francia, dove concetti come il noleggio e il consumo condiviso sono molto più diffusi nel sentire comune e nell’immaginario collettivo.
Come accade per il noleggio, anche per il car pooling forse la crisi sta avendo un effetto positivo, almeno nel momento contingente, grazie ai risparmi che consente di ottenere. Resta da vedere se, passata la crisi (cosa che tutti ci auguriamo avvenga il prima possibile) il car pooling resterà un’abitudine consolidata per gli italiani o passerà di moda.