All’interno del “Manifesto della Filiera delle Costruzioni”, presentato qualche giorno fa a Roma, per sensibilizzare il nuovo governo perché attui concreti passi per il rilancio delle nuove costruzioni, una voce del “decalogo” riguarda espressamente la revisione (un’altra) del Codice degli appalti: si chiede un regolamento attuativo, più razionale e soprattutto privo di norme eccessivamente severe, rispetto a quelle comunitarie.
Il Codice, come è facile intuire, condiziona il mercato delle gare d’appalto, che nel periodo immediatamente seguente alla sua attuazione ha di fatto paralizzato questo mercato. L’andamento del comparto della progettazione, come è altrettanto facile intuire, è importante per definire ipotesi di nuovi cantieri, e quindi previsioni di nuovi lavori che potranno certamente interessare il settore del noleggio.
Per il momento, gli ultimi dati Ocse dicono che a gennaio 2018 si registra un calo di oltre il 20% rispetto al mese di dicembre 2017, anche se quest’ultimo “viziato” dai quasi 105 milioni di bandi pubblicati dall’Anas.
Viene anche evidenziato che il primo mese di quest’anno, nonostante in flessione rispetto al mese precedente, ha comunque un saldo positivo rispetto a gennaio 2017 (+17,6% in numero di bandi, +1,2% in valore. Insomma, un mercato altalenante, idealmente con buone prospettive di crescita, che deve però fare i conti con una certa fragilità anche politica, soprattutto in questo periodo preelettorale che sicuramente non favorisce stabilità e chiarezza per il futuro.