Furti d’auto durante la pandemia, i ladri preferiscono i SUV

Il report annuale redatto da LoJack ha evidenziato dati allarmanti per quanto riguarda i furti di auto in Italia, soprattutto per i SUV. In particolare, i primi mesi dello scorso anno sono stati caratterizzati da un rallentamento di questa tipologia di attività, dovute prevalentemente al lockdown conseguente la pandemia.

Rispetto a Marzo 2019 i furti sono crollati del 56 per cento, per riprendere poi a Giugno. L’Osservatorio LoJack, che fa affidamento su quasi 500mila dispositivi installati a bordo delle vetture, ha evidenziato un aumento di queste attività criminali. Nel complesso, l’impennata dei furti si è attestata sul 30 per cento, per chiudere poi il 2020 solamente con un calo del 23 per cento.

Secondo LoJack sono i SUV nel mirino dei ladri

I dati raccolti da LoJack hanno poi evidenziato dei trend che in realtà erano già emersi nel corso degli anni precedenti. Nello specifico, la percentuale dei SUV rubati ha raggiunto il 41 per cento rispetto ai furti totali.

Un dato che se da un lato segue la scia di quanto analizzato negli anni passati, dall’altro lancia un campanello d’allarme. Nel 2019, infatti, il furto di SUV non aveva superato il 33 per cento del totale.

A essere più colpite, inoltre, sono state in modo specifico alcune regioni d’Italia. Prima su tutte la Campania, dove la percentuale di SUV rubati è stata del 37 per cento. Seguono poi il Lazio, con il 24 per cento, la Puglia al 18 percento e la Lombardia al 10. Nel 2020 9 furti su 10 sono stati registrati in queste regioni.

Come possiamo notare nell’infografica costruita da LoJack, oltre a preferire questa tipologia di veicoli, i ladri sembrano aver messo gli occhi in primis su tre modelli: Fiat 500X, Toyota Rav4 e Jeep Renegade. Tuttavia, il resto della classifica include anche altri SUV, da quelli di alta gamma come Range Rover Sport, a quelli più pratici come Ford Kuga.

© LoJack

Massimo Braga, Vice Direttore Generale di LoJack Italia, ha sottolineato: “Dalla fine del lockdown sono emerse due indicazioni che sembrano segnare una nuova svolta nell’attività delle organizzazioni criminali: la polarizzazione geografica del fenomeno su alcune aree del nostro Paese e il focus sulla categoria SUV, sempre più spesso sottratti anche attraverso nuovi dispositivi hi-tech che non lasciano tracce sul veicolo e consentono in pochi secondi di dileguarsi indisturbati a bordo dello stesso”.