Oggi ospitiamo il contributo di Fabrizio Borca, esperto di software nel campo del noleggio, che il 23 Maggio a Rental Business Forum illustrerà la situazione e l’evoluzione sul fronte delle tecnologie più avanzate
Il mio primo contatto con l’intelligenza artificiale (IA) [1] è stato negli anni 70: da ragazzino nerd appassionato di scienze e astronomia andai a vedere “2001 Odissea nello Spazio” al cinema parrocchiale del mio quartiere. Nel visionario cult movie di Stanley Kubrick uscito nel 1968, HAL 9000 [2] governa la stazione orbitante e interagisce con gli astronauti attraverso la voce: qualcosa di simile a ciò che facciamo nel nostro salotto con Amazon Echo o Google Home.
Più tardi, negli anni ’80, mi ritrovai ad affrontare i temi dell’IA all’università, studiando i principi alla base delle reti neurali e il LISP, il linguaggio per la programmazione dell’IA anche se gli strumenti di allora erano “grezzi” e “costosi”.
In realtà l’intelligenza artificiale, anticipata nelle pagine di libri, fumetti e film di fantascienza sin dall’inizio del secolo scorso, con l’immaginario di automi, robot e macchine che simulano i comportamenti dell’uomo, nasce ufficialmente nel 1956 in un college del New Hampshire da un gruppo di studiosi che per la prima volta utilizzò e definì il termine. Da allora il tema è stato affrontato e declinato in molteplici aspetti multidisciplinari (matematica, informatica, tecnologia, biologia, filosofia, eccetera…). Arrivando “a razzo” al giorno d’oggi, l’IA è ormai parte del linguaggio quotidiano della comunicazione e del marketing tecnologico: tutto diventa “intelligente”: smartphone, elettrodomestici, auto, case, assistenti… “Cose” intelligenti ci circondano.
Allarghiamo ora il perimetro dall’IA a tutte le tecnologie definite “disruptive” [3], ossia a tutte quelle tecnologie che possono, se diffuse, portare un cambiamento radicale nei comportamenti delle persone e nei modelli di business delle aziende. Questo fenomeno è veloce, diffuso e ramificato tanto da impattare in tutti gli ambiti della vita individuale, sociale ed economica, portando alla creazione di nuovi business e nuove aziende (Google, Amazon, Facebook…) oltre alla sparizione di interi settori economici o comunque a stravolgerne le logiche competitive: come ben sapete non stiamo parlando di futuro, ma di presente e alcune di queste tecnologie sono state ormai sostituite in pochissimo tempo da un nuovo modello tecnologico.
Non mi dilungo sugli esempi in quanto fanno ormai parte del nostro vissuto quotidiano a cui ogni sei mesi si aggiungono nuovi e radicali cambiamenti che hanno come matrice comune e ricorrente gli stessi pilastri: basso valore di investimento iniziale, basso costo di utilizzo, facilità e velocità. Molte di queste tecnologie infatti sono diffuse in modalità condivisa (internet ne è il motore) abbattendo i costi di adozioni individuali.
Tecnologie per il noleggio
Dopo questa premessa entro “finalmente” nel tema: quali tecnologie risultano “ready to use” per il mondo del noleggio, che Rental Blog riunisce, e come può essere approcciato un processo di “digital trasformation” (termine di cui si abusa il significato) nelle aziende di noleggio? Mi limiterò a un sintetico elenco riportante la tecnologia alla base dell’applicazione gestionale con il solo scopo di stimolare la discussione e l’approfondimento successivo: tutte le tecnologie a cui accenno hanno un “taglio” aziendale, ossia possono essere considerate un’evoluzione, integrazione o sostanziale modifica dei modelli dei processi gestionali già presenti in azienda.
Intelligenza artificiale e machine learning
Dell’IA possiamo utilizzare gli algoritmi “predictive” ossia previsionali che, oltre ad analizzare i fenomeni storici, ne ricavano una previsione dell’andamento futuro. Oggi questi algoritmi sono offerti come servizi nel cloud e integrati nei software gestionali più evoluti dei big vendor internazionali e sono “personalizzabili” per ogni cliente con ambienti di parametrizzazione e programmazione. Ma come possono cambiare il nostro modo di lavorare? Ecco alcuni esempi di applicazioni già disponibili:
- Demand Planning: previsione della domanda di vendita e di noleggio di attrezzature e macchinari basata sullo storico interpolato con fonte dati esterne (es. previsioni del mercato nel territorio, etc..). Supporta la pianificazione del parco nolo e gli acquisti in funzione della previsione della domanda del mercato
- Cash Flow Forecast: analisi della disponibilità in funzione del flusso di cassa: previsione dell’andamento del flusso di cassa sulla base delle “attitudini di pagamento dei clienti” interpolabili con sistemi esterni di rating e informazioni di mercato. Supporta nella pianificazione finanziaria e nella previsione dei rischi del credito.
- Predictive Service Management: analisi e pianificazione del service su parco nolo e clienti, interpolando dati storici aziendali, database esterni (es. dei produttori o dei partner se messi a disposizione) oltre ai dati macchina inviati attraverso strumenti IoT (satellitari) in grado di intercettare oltre ai normali dati di posizione e utilizzo, eventuali segnali diagnostici dal mezzo.
Gli algoritmi di Machine Learning [4] disponibili e programmabili nei servizi di Intelligent Cloud (es. Azure Cognitive Service di Microsoft) possono insegnare ai nostri sistemi a imparare dallo storico per affinare i meccanismi di predizione degli eventi.
Blockchain [5]
Tecnologia nota per l’applicazione nell’ambito delle cosiddette criptovalute [6] (es. Bitcoin). La blockchain è un libro mastro digitale incorruttibile di transazioni economiche che può essere programmato per registrare non solo transazioni finanziarie ma praticamente qualsiasi tipo di valore” [7]. In pratica la blockchain è un modo semplice ma geniale per trasmettere informazioni da A a B in modo completamente automatico e sicuro. Una parte di una transazione avvia il processo creando un blocco. Questo blocco è verificato da migliaia, forse milioni di computer distribuiti in rete. Il blocco verificato viene aggiunto a una catena, che viene archiviata attraverso la rete, creando non solo un record univoco, ma un record unico con una storia unica. Falsificare un singolo record significherebbe falsificare l’intera catena in milioni di istanze, il che lo rende praticamente impossibile.
Anche in questo caso ci poniamo la domanda: ma oltre a speculare sui bitcoin, come possiamo utilizzare questa tecnologia nel business del noleggio? L’applicazione che sta prendendo piede è quella relativa agli Smart Contract, ossia la possibilità di definire contratti (ad esempio di noleggio o di assistenza) tra due soggetti; Ethereum è una piattaforma open source creata con l’obiettivo di creare e pubblicare smart contract. I vantaggi sono di rendere digitale e sicura la definizione di un contratto tra due contraenti velocizzandone la gestione. AirBnB, Uber e i maggiori car rental a livello mondiale stanno approcciando la tecnologia degli smart contract.
Augmented Reality [8]
Altra tecnologia abilitante nel mondo del noleggio. Attraverso la realtà aumentata si possono guidare operatori e tecnici impegnati in attività manuali (guida mezzi e piattaforme, interventi di manutenzione) sfruttando dati o tecnici “remoti”. Gli strumenti utilizzati sono i cosiddetti visori (ad es. Samsung Gear V3, Microsoft Hololens, etc..) che “proiettano” immagini, video e informazioni sui visori contestualizzate dalla visione “dal campo”.
Per questi strumenti, usati ormai da anni nel mondo del gaming (tutti ricorderanno il fenomeno “Pokemon Go”) e in ambito aerospaziale, aeronautico, chirurgico e diagnostico, turistico (guide interattive dei musei e delle città), l’applicazione nel mondo dell’assistenza tecnica è sicuramente un passo avanti nell’impiego e nella formazione dei tecnici: che cosa serve? Anche qui informazioni digitali, sistemi informativi aziendali evoluti e device tecnologici.
Yield Management[9]
“Last but not least”, la determinazione dinamica della rata di noleggio in funzione della disponibilità, delle condizioni della flotta, dei servizi offerti, delle situazioni meteo, dal luogo e dal profilo di chi sta effettuando la richiesta e di altre variabili con l’obiettivo ultimo di ottimizzare il profitto del proprio parco nolo. La tecnologia abilitante è un software implementato (o utilizzato come servizio “on demand”) sui sistemi informativi e sul e-commerce che determina il prezzo in funzione del contesto “real time” in cui viene applicato. Pensate a Booking, Skyscanner, ai siti e marketplace delle agenzie di viaggio e come il prezzo possa variare in ogni momento in funzione di condizioni a noi non note (provate a fare la stessa prenotazione con il browser “in private” e non…): i benefici sono ovvi per chi offre il servizio.
Concludendo questa veloce carrellata sulle tecnologie abilitanti, la “Digital Transformation” del futuro è dietro l’angolo nelle aziende di noleggio. Ci tengo a sottolineare che tutte queste tecnologie hanno come prerequisito dei processi aziendali integrati e una base dati consolidata e ricca. Questo requisito può già oggi essere assolto da sistemi informativi aziendali tecnologicamente evoluti, di vendor internazionali che governano e orientano la digitalizzazione delle aziende nel mondo. Un altro elemento abilitante è il supporto di un partner tecnologico che sappia accompagnare le aziende nel percorso di innovazione che richiede competenze ed esperienze integrate molto diverse tra loro, quindi il consiglio e di guardarvi intorno e scegliere il meglio. I vantaggi competitivi sono però enormi.
Keep calm and stay tuned.
Se anche tu sei interessato a tuffarti nelle possibili forme di innovazione per il mondo del noleggio, partecipa a Rental Business Forum.
[1] – Oppure AI = Artificial Intelligence
[2] – Sull’origine del nome HAL ci sono due diverse teorie: la prima è che si tratti di una traslitterazione del nome IBM utilizzando il cifrario di Cesare (spostamento in avanti di una sola lettera dell’alfabeto). Arthur C. Clarke, autore del libro da cui fu tratto il film smentì, forse per evitare problemi con IBM (avendo fatto “impazzire” il computer), è affermò che fosse l’acronimo di Heuristic ALgorithm, riferito ai metodi Euristico e Algoritmico alla base del ragionamento umano.
[3] – Il termine disruptive innovation è stato introdotto per la prima volta dai professori Clayton Christensen e Joseph Bower nel 1995 all’interno di un articolo intitolato Disruptive Techonologies: Catching the Wave. Big Bang disruption è il titolo del libro dei due studiosi Larry Downes e Paul F. Nunes edito nel 2014.
[4] – “Meccanismi che permettono a una macchina intelligente di migliorare le proprie capacità e prestazioni nel tempo. La macchina, quindi, sarà in grado di imparare a svolgere determinati compiti migliorando, tramite l’esperienza, le proprie capacità, le proprie risposte e funzioni. Alla base dell’apprendimento automatico ci sono una serie di differenti algoritmi che, partendo da nozioni primitive, sapranno prendere una specifica decisione piuttosto che un’altra o effettuare azioni apprese nel tempo” da http://www.intelligenzaartificiale.it/.
[5] – Il primo studio che introduce il concetto di Blockchain è del 1991 da Stuart Haber e W. Scott Stornetta, mentre “La prima blockchain decentralizzata fu concettualizzata solo successivamente, nel 2008, ad opera di Satoshi Nakamoto (pseudonimo di un autore la cui identità è tutt’ora non conosciuta), e implementata l’anno seguente, con l’obiettivo di fungere da libro mastro (registro di tutte le transazioni di pagamento) della nascente valuta digitaleBitcoin. Satoshi Nakamoto usava le parole block e chain in modo separato nell’articolo originale del 2008”da Wikipedia.
[6] – Da wikipedia : “Una criptovaluta (o crittovaluta o criptomoneta) è una valuta paritaria, decentralizzata e digitale la cui implementazione si basa sui principi della crittografia per convalidare le transazioni e la generazione di moneta in sé”. Nel 1918 sono stati scambiati Bitcoin per un valore di 1,5 Trilioni di $ superando il valore degli scambi con Paypal e avvicinandosi al valore degli scambi con VISA.
[7] – Da Don & Alex Tapscott, “Blockchain Revolution” (2016).
[8] – Da wikipedia: “Per realtà aumentata, o realtà mediata dall’elaboratore, si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi”.
[9] – Lo Yeld Management, letteralmente “gestione del profitto” è stato introdotto dalle compagnie aeree americane negli anni ’70 per ottimizzare la vendita dei posti aereo e massimizzare così il profitto dei singoli voli. Il paradigma è stato successivamente Il paradigma è stato successivamente applicato nell’ambito del booking delle stanze di albergo, del car rental ed in ogni ambito in cui ci sia una risorsa fissa da ottimizzare nella vendita “a tempo” raggiungendone la saturazione e l’ottimizzazione del profitto.