“Per molti, ma non per tutti” era lo slogan della pubblicità di uno spumante tanti anni fa.
Oggi, le proporzioni del successo sembrano invertite.
Come scrive Seth Godin in un suo recente post, ci sono le persone famose per tutti e quelle famose per la propria famiglia, e cioè per gruppi ristretti di persone.
E secondo Godin, essere famosi per un gruppo ristretto di persone è proprio l’obiettivo che il marketing dovrebbe avere ora. Il fine non è diventare famosi come Nike o Apple, ma per un gruppo anche limitato di clienti: può trattarsi di alcuni negozi in un’area geografica specifica, oppure di un gruppo di aziende di uno specifico settore, oppure di tutte le donne che praticano yoga in Italia.
L’importante è diventare, per queste persone, famosissimi, i primi che vengono in mente, e cioè essere insostituibili, i migliori al mondo.
Ecco come stabilire se siete famosi: se chiedo ad alcune aziende edili della zona quale è il miglior noleggiatore di macchine movimento terra, faranno il vostro nome? E se chiedo ai turisti in arrivo a Linate quale è il miglior autonoleggio, diranno che è il vostro? E se chiedo ai comuni della vostra provincia chi è il miglior noleggiatore di bagni chimici e altri strumenti per eventi, sarete voi?
Essere famosi per un gruppo ristretto fa risparmiare molti costi di comunicazione, ma è decisamente duro, perché richiede uno sforzo costante per dare il massimo nel proprio servizio.