La diminuzione dei fallimenti può sembrare un segnale positivo, ma certamente non manca di evidenziare molte criticità che coinvolgono anche il comparto dell’edilizia. Infatti, nei primi tre mesi di quest’anno, 2.998 imprese nazionali hanno dovuto chiudere i battenti, il 16,8% in meno rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. La percentuale è significativa, ma lo è altrettanto il 36% in più rapportato al dato del 2009, quando ancora la crisi non aveva manifestato le sue crude prospettive.
Come ha evidenziato la recente analisi del Cribis, il settore maggiormente penalizzato è il commercio, con 1.020 fallimenti, mentre il settore del’edilizia chiude il trimestre con 611 chiusure. Anche l’industria deve lamentare un dato negativo: sono state 759 le aziende che hanno dovuto interrompere la loro attività. A causa della concentrazione di aziende, la Lombardia ha il triste primato delle società in difficoltà, seguita dal Lazio e dalla Campania.