La situazione dei conti pubblici italiani non lascia spazio a troppe speranze.
Durante un convegno promosso dall’Ance Veneto, il ministro Sacconi non ha utilizzato mezzi termini:
Nel mirino [dell’Ance] in primis il patto di stabilità, che blocca le risorse e i pagamenti degli enti locali. Una via subito sbarrata dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Alla luce di quanto sta avvenendo in Grecia, Sacconi prevede al contrario «un rafforzamento del patto di stabilità non certo un allentamento» e, a margine dell’incontro, ricorda che «tutti i Paesi sono impegnati nella più rigorosa disciplina di bilancio».
In quest’ultima occasione la misura in questione è il patto di stabilità dei comuni, ma il succo del discorso vale più in generale: i soldi non ci sono. Non c’erano già prima, a dire il vero, ma gli ultimi sviluppi della crisi greca mettono il nostro paese sotto il riflettore, anche se leggermente defilato rispetto a chi sta oggettivamente peggio di noi (Spagna e Portogallo).
Al di là dei balletti di cifre, dell’attendibilità degli accusatori (le agenzie di rating) e dell’esistenza di un rischio più o meno immediato per le banche italiane, la realtà è un’altra: le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli, nel nostro paese devono ridurre il debito, prima che la situazione diventi insostenibile. E se un deficit elevato fino a qualche anno fa poteva essere “perdonato” dagli investitori, oggi si rischia di perdere rapidamente credibilità (e quindi di veder salire ulteriormente la spesa per gli interessi da pagare).
Invito tutti i lettori che nella loro attività di noleggio si occupano di edilizia a non attendersi stimoli diretti al settore per almeno un altro paio di anni, a diffidare dei politici che proclameranno il contrario, e ad aspettarsi ulteriori difficoltà sul fronte delle opere pubbliche e della spesa a livello locale.
Chi è interessato al tema può trovare ulteriori informazioni sul nuovo numero del Monitor Rental Blog.