La novità di alcuni prodotti di quest’ultimo periodo e quanto accaduto appena pochi giorni dopo la partenza del bike-sharing milanese ci fa ritornare sul tema dell’appropriazione indebita che vede salire il suo tasso di criticità e reclama una revisione della materia non più procrastinabile.
Il BikeMi inaugurato il 3 Dicembre u. s. ha goduto di un avvio elettrizzante con i suoi abbonamenti più che raddoppiati (da 750 a 1.630) e più di 1.000 biciclette spostate in dieci giorni; lo sfolgorio dell’inizio non copre però una macchia nera, cioè la sparizione di due biciclette dal parco mezzi. La cosa potrebbe sembrare infinitesimale se paragonata al furto globale di biciclette avvenuto vent’anni prima in occasione di un iniziale, timido tentativo di noleggio bici nel capoluogo lombardo; il fatto è che le due biciclette “contabilmente” ci sono, risultano cioè rientrate ma in realtà “non esistono” in quanto, effettivamente, sono mancanti. Tutto potrebbe essere causato da una disfunzione del sistema che male ha registrato entrate e uscite e che può essere presto ricomposto, oppure, e la cosa diventa inquietante, siamo di fronte alla prima brillante incursione telematica con destrezza, che fa riapparire le biciclette materialmente rubate (o dobbiamo dire appropriate) con altrettanta destrezza.
Nello stesso tempo leggiamo l’avvio di BigRent, il nuovo marchio per il noleggio di piccole e medie attrezzature che BigMat (gruppo leader di rivenditori indipendenti di materiali edili) ha cominciato a proporre presso i suoi punti vendita: martelli elettrici, generatori, aspiratori e a ltri strumenti sono messi a disposizione immediata dei professionisti “al momento giusto, al prezzo giusto”: praticità, semplicità e velocità nell’avere a disposizione una serie di utensili quando servono che è inutile avere in giro quando non servono.
Leggiamo anche del noleggio gratuito di attrezzature sportive offerto da Rent A Sport Italia per tutti i partecipanti alle prove del BMW x Drive Experience: manifestazione itinerante da Dicembre a Marzo 2009 in prestigiose località di sport invernali, promossa dalla casa bavarese per fare conoscere le doti e le qualità della trazione integrale.
Ci rendiamo così conto che la vita di oggi, nell’arricchirsi sempre più di nuove idee e di modalità di fruizione sempre diverse, ha consapevolmente vicino uno strumento come il noleggio che può permettere proprio quell’utilizzo di novità e quella sperimentazione di nuovi modelli di cui sempre più l’accelerazione del vivere sente la necessità. Sembra davvero che l’aumento continuamente esponenziale delle specificità attraverso cui l’attività umana si esprime abbia bisogno di un pari bagaglio di strumenti, di oggetti, di mezzi sempre più diversificati da tenere a disposizione, sempre pronti ed efficienti a uno schioccare di dita. Ma questo significa anche dilatare enormemente la presenza di beni, di oggetti, di cose e la loro sempre maggiore facilità a essere sottratti, estorti, quando non contraffatti, insomma rubati.
La scarna normativa che regola l’attività di noleggio in genere non prevede il furto ma l’appropriazione indebita (il bene conteso è già in possesso dell’utilizzatore e non più del proprietario), specificata dall’articolo 646 del C.P.: “Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia a qualsiasi titolo il possesso è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a due milioni; se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata”.
Tale impostazione riduce la possibilità che l’azienda di noleggio ha di dimostrare davvero di avere subito un danno, e in conseguenza di rientrare in possesso del bene che non è stato riconsegnato. La mancata restituzione del bene costituisce, è vero, un’inadempienza contrattuale, ma perché si manifesti il reato di appropriazione indebita occorre un elemento in più, cioè la volontà (presunta) di chi abbia il possesso dell’oggetto di non effettuare la restituzione dello stesso; questo aspetto può non risultare infatti così facilmente dimostrabile da parte dell’azienda di noleggio che solo, quindi, con una ragionevole certezza può sporgere querela per appropriazione indebita. E’ sempre possibile, infatti, che l’altra parte possa avviare una controquerela per calunnia nel caso volesse e potesse facilmente dimostrare che la restituzione del bene stava per avere luogo.
Ma, insomma, perché prendere una cosa e non restituirla più non è considerato rubare?!
Risposta…………..
Perchè siamo in Italia! e se c’è appropriazione indebita le assicurazioni non rispondono……….e sapete perchè?
Perchè siamo in Italia!
la normativa potrebbe venire rivista. Il compito di sensibilizzare il legislatore e’ delle associazioni. Piu importante e’ un veloce ee elevato miglioramento dell’operativita’ delle forze delll’ordine. Qui si potrebbe prendere esempio dalla Germania.
Al commento di Mauro: anche in altri Paesi le assicurazioni non rispondono, ma esiste una copertura apposita aggiuntiva, vedi Germania etc.
Improba possessio firmum titulum possidenti praestare nullum potest