Quante volte vi è capitato di uscire di casa con meno del 30% di batteria carica sul vostro smartphone e di sentirvi a disagio? Ammettiamolo, siamo terrorizzati dal timore di non poter dare un occhio al telefono anche solo per pochi secondi. Lo guardiamo 150 volte al giorno (secondo Kleiner Perkins Caufield & Byers’s), una dipendenza paragonabile solamente allo shopping compulsivo. Certo, fa un po’ impressione pensare a questi numeri, ma se guardiano il rovescio della medaglia, dobbiamo ammettere che sono tanti i vantaggi che un dispositivo così concepito ci offre: dall’essere sempre informati alla possibilità di raggiungere facilmente un luogo sconosciuto, dai giochi alle promozioni più in linea con i nostri gusti e necessità e via discorrendo.
Favorevoli o contrari, è innegabile è che lo smartphone rappresenta per il business una chiave pubblicitaria fondamentale, poiché è il device maggiormente utilizzato durante la giornata e può dire molto di noi, dei nostri gusti, delle nostre abitudini. Oggi gli utenti sperimentano una vita digitale multicanale e le aziende si trovano di fronte a una nuova sfida per decidere come comunicare al loro target.
I dati sula localizzazione dell’utente e l’identificazione dell’utenza sono il vero tesoro per raggiungere efficacemente il cliente. Considerando che si è sempre connessi e raggiungibili, infatti, le aziende possono usare a proprio vantaggio sia la geolocalizzazione in tempo reale, sia lo storico delle posizioni dell’utente, concentrando la diffusione dei messaggi promozionali su aree geografiche e perimetri specifici.
Per un noleggiatore del settore automotive, ad esempio, sarebbe possibile inviare a un utente che ha già dimostrato interesse per il servizio, un messaggio promozionale in cui viene indicato l’indirizzo o il percorso per raggiungere il punto noleggio più vicino, magari invogliandolo a effettuare un Test Drive. E’ chiaro che proporre un’azione di marketing dinamica e orientata, implica la conoscenza del marketing programmatico e delle sue tecnologie. Due sono i metodi possibili per l’identificazione dell’audience, a seconda che utilizzino dati deterministi o probabilisti.
Ogni volta che il messaggio promozionale viene visualizzato o che un utente vi clicchi, l’azienda raccoglie i cosiddetti dati deterministi: tecnici o contestuali, legati alla natura del device, dell’operatore telefonico, dell’applicazione utilizzata, del sito mobile o del formato pubblicitario aperto. Numerosi sono, invece, i partner tecnologici che propongono un approccio totalmente probabilista, integrando i dati contestuali per creare degli identificativi virtuali. In questo caso sono estrapolati i dati digitalizzati da centinaia di punti di raccolta stabiliti per arrivare a combinazioni statistiche di attributi unici di un dispositivo connesso (indirizzo IP, user agent, impostazioni del navigatore internet, dati di geolocalizzazione). Facile, per chi opera nel noleggio a breve, tradizionalmente circoscritto in un’area territoriale ben definita, comprendere i vantaggi di un tale approccio.
Esistono anche delle vie più semplici per le aziende che desiderano proporre un’azione di marketing cross mediale: Facebook, Google +, Twitter, Yahoo e alcuni siti di e-commerce dispongono di soluzioni che permettono di seguire l’utente diffondendo i messaggi promozionali su differenti canali. Le aziende quindi possono utilizzare questi ID o segmenti di ID per costruire un profiling dinamico e intelligente degli utenti in target, seguendo la loro “customer journey” quotidiana.
Sposando un approccio intelligente, il mobile diventerà sempre più un canale preferenziale nella comunicazione al cliente, non è un caso se le tecnologie programmatiche continuano la loro ascesa nell’automatizzare l’acquisto, la vendita e il noleggio. Il “programmatic mobile” potrebbe diventare presto lo standard per le aziende orientate alla conquista multicanale del proprio target.