La seconda motivazione che giustifica un parco mezzi a noleggio di assoluta qualità riferisce alla natura stessa dell’utilizzo temporaneo, che incentiva l’uso (e, quindi, l’offerta) di mezzi specifici, sofisticati e di qualità superiore rispetto a quelli che un’impresa sarebbe in grado di acquistare e ammortizzare nel corso della sua attività produttiva. Influenzando, proprio per questo, anche l’evoluzione tecnologica del prodotto stesso, come detto in un post precedente.
Le motivazioni che appartengono a questa sfera sono certamente le più suggestive, sia nel concetto di “ribaltamento” del peso specifico di mercato, sia in quello di sviluppo tecnologico delle macchine. Se oggi il noleggio sta vivendo ancora una certa sudditanza rispetto alla vendita, negli scenari futuri si prevede che l’evoluzione del prodotto sarà sollecitata invece dallo sviluppo dei parchi a nolo.
Il punto di partenza è la sempre più scarsa redditività dell’attività di pura vendita, soprattutto nel mercato attuale, caratterizzato da una diminuita disponibilità finanziaria, con conseguente maggiore attenzione agli investimenti fissi. La situazione delle vendite ha visto per anni una lotta di sopravvivenza a colpi di ribassi e sconti, per mantenere le proprie quote di mercato, anche a scapito (e forse conseguentemente) della qualità tecnologica dei prodotti stessi, sottoposti a svuotamenti tecnici per poter mantenere la redditività almeno ad un minimo giustificabile.
Questo si evidenzia soprattutto nella vasta e appetibile gamma dell’attrezzatura da cantiere, ma ha permesso anche l’ingresso di prodotti provenienti da mercati più competitivi. Prodotti spesso irriconoscibili e qualitativamente carenti, il cui solo pregio sembra essere il prezzo d’acquisto, sempre più invitante (salvo poi i costi che si è costretti a sostenere per mantenerli in efficienza). A ciò si aggiungono alcune dubbie operazioni di marketing che tendono a presentare come nuove alcune macchine che di “nuovo” hanno solo il design estetico o il layout del logo.
Se le operazioni di lifting, in altri settori della vita, portano dei benefici, nella tecnologia non portano da nessuna parte. E questo è anche uno dei motivi per cui alcune fiere di settore mostrano un “appeal” sempre più scarso nei confronti della clientela finale. Il noleggiatore (quello serio, almeno) ha invece bisogno di prodotti tecnologicamente avanzati, sempre efficienti e funzionali, che richiedano una manutenzione semplice e razionale.
L’utilizzatore che si rivolge al noleggio cerca, alla stessa stregua, il prodotto migliore, il più specifico e il più innovativo, perché il suo bisogno è proprio quello di accedere al meglio. È così che s’innesta quel circolo vizioso che, prendendo le mosse dall’evoluzione del noleggio, dalla veloce rotazione del suo parco macchine complessivo, fa arrivare forte la sua voce anche sul tavolo dei progettisti o di chi conduce le strategie di evoluzione dei prodotti.
L’auspicio è quello che possano nascere prodotti specificatamente pensati per il noleggio: tecnologicamente perfetti, belli, funzionali, semplici, efficienti e flessibili. Guarda caso, le medesime caratteristiche richieste da chi si rivolge abitualmente al noleggio. Ecco, ad esempio, che un compressore o un generatore (e abbiamo già realtà che si muovono in questo senso) pensato esclusivamente per il noleggio, tornerà a riappropriarsi di tutto il contenuto tecnologico che nel frattempo la progettazione avrà studiato, ma che non è stato possibile attuare nella vendita per una questione di riflessi sui costi. Ecco, infine, che il noleggio, proprio per l’aspetto di vicinanza continua col cliente utilizzatore, potrà far arrivare ai produttori quei feedback preziosi, proprio perché provenienti “dalla trincea”, che contribuiranno veramente a un innalzamento qualitativo del prodotto stesso.
Ci guadagneranno tutti: produttori e noleggiatori. In immagine, sicuramente, ma anche in redditività aggiunta, proveniente dai servizi, giustificata dalla qualità. Ci guadagneranno naturalmente gli utilizzatori, che disporranno di mezzi tecnici sempre all’avanguardia. E ci guadagneranno i loro committenti, magari anche solo nel rispetto della tempistica (che non è cosa di poco conto).
Ci guadagnerà soprattutto il mercato, che uscirà da un’asfissia che troppi soggetti ritengono, fatalisticamente, incontrovertibile.