Mentre la cronaca politico-finanziaria ci abitua ogni giorno a considerare le attività di lobbying come parte di un meccanismo di malaffare ed esercizio di potere, un’importante contributo per una sua ridefinizione in termini nobili e anglosassoni arriva proprio dal settore del noleggio. Dopo oltre due anni e mezzo di preparazione, è stato finalmente reso pubblico il nuovo Codice di Condotta elaborato da Aniasa, l’Associazione rappresentativa del settore nel comparto auto, sia per ciò che concerne il noleggio a breve, sia per il renting a lungo termine. In effetti, dalla lettura, si scopre che i Codici sono due, differenziati per singolo segmento.
I documenti, a disposizione delle aziende della filiera e scaricabili dal sito www.aniasa.it, identificano alcuni standard e alcune best practice che tutte le società aderenti ad Aniasa (pari a circa il 95% del mercato) sono tenute ad applicare nei rapporti con i clienti. Un contributo davvero importante in termini di trasparenza e rafforzamento delle relazioni, in un periodo difficile e di pressione per i riflessi della crisi e soprattutto in un comparto che non ha un proprio Ente preposto alla sorveglianza.
Se vogliamo, un paradosso di virtuosismo, dato che settori “sorvegliati” come quello assicurativo o quello bancario, stanno mostrando invece preoccupanti segnali di mancanza di trasparenza o autodifesa a oltranza, se vogliamo usare un eufemismo. Di sicuro si tratta di una risposta concreta a un crescente bisogno della clientela, ma anche di un passo che gli stessi operatori hanno ritenuto fondamentale.
Obiettivo: qualità
Di cosa trattano i Codici di Condotta? Della definizione di elevati standard di qualità dei processi di servizio relativi alle attività di locazione e di garanzie di chiarezza circa l’offerta dei servizi di noleggio in generale. Se pensiamo agli oltre 4 milioni e 850mila contratti che ogni anno vengono sottoscritti agli sportelli del rent-a-car presso gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e i punti dislocati nelle città della penisola; se consideriamo le 65mila aziende private e le 2.400 strutture di Pubblica Amministrazione che si affidano agli operatori del lungo termine per gestire tutte le esigenze di mobilità, si tratta certamente di un passaggio che non può che generare un valore aggiunto di sistema.
“La definizione di questi Codici”, ha affermato il Presidente ANIASA Paolo Ghinolfi, “testimonia la piena maturità di un settore che nell’ultimo decennio ha vissuto una significativa crescita (da un fatturato di 600 milioni a oltre 5 miliardi di euro e da una flotta di 250mila a quasi 680mila veicoli gestiti). Punto di arrivo di questo sviluppo è l’adozione, certificata dai Codici di Condotta, da parte degli operatori di comportamenti improntati al rispetto dei più alti livelli di qualità nella fornitura del servizio e nell’assicurazione del perfetto stato d’uso dei veicoli noleggiati nell’interesse dei clienti e dello sviluppo del mercato”.
Il settore auto, nonostante la crisi, dimostra quindi ancora una volta di aver preso sul serio il noleggio. A questo punto, ci chiediamo chi nel nostro Paese, negli altri settori in cui il noleggio è altrettanto sviluppato, si senta in dovere di mettere mano a un sistema di regole e comportamenti che possa instaurare quel livello minimo di credibilità che il noleggio ha assunto negli altri Paesi del mondo, e che ha portato molte imprese a un suo utilizzo gratificante, conveniente e trasparente. E che ha attratto anche l’interesse di capitali di investimento multinazionali.
Ghinolfi si può liftare quanto vuole e per favore non incensate tanto aniasa che a mala pena rappresenta se stessa e non è altro che l’ennesima occasione persa per noi noleggiatori. Se il diktat di adesso è trasparenza, allora vuol dire che prima eravamo dei ladroni ? Ma fatemi il piacere discostatevi da questi lobbisti in erba.
Cordialità e saluti,
R.Pruna