Inutile raccontarcela: il mercato italiano sta assumendo le caratteristiche di un cimitero di reduci e non c’è un settore che stia meglio di un altro in questa lunga transizione. Tralasciando chi esporta, sul fronte della domanda interna la faccenda si fa se possibile più preoccupante. Forse, finalmente, sarà la volta buona che smetteremo di assistere ad assurdità quali le notti trascorse in coda da migliaia di persone trasformate in accattoni solo per accaparrarsi il nuovo (pseudo)gioiellino tecnologico della Apple; ma non so se questo significherà aver guadagnato in consapevolezza.
In questo scenario cupo sembra però essere passato il tempo della paura e della depressione. Nel variegato e sempre più rinnovato settore del noleggio, ad esempio, quello che sto osservando è il nascere di interessanti tentativi di riorganizzazione, magari in aggregazione; la voglia di confronto; il desiderio di crescere in cultura imprenditoriale e l’intenzione mettere finalmente in campo una professionalità che guarda al futuro in modo più strutturato, cosa che la generazione precedente di noleggiatori, fatte le dovute eccezioni, non aveva ancora evidenziato.
Il quadro di sistema e le norme che continuano a non aiutare il noleggio non sembrano ostacolare questa energia a voler reagire e darsi una forma organizzata, quantomeno focalizzata. Forse solo gli operatori esteri continuano a stare, giustamente, alla larga dal nostro Paese, anche se quando sento che uno storico rivenditore e noleggiatore di macchine movimento terra sta per essere acquisito da una società del Magreb, il pensiero di una geografia inedita dei mercati un po’ mi viene.
I positivi feedback ricevuti all’iniziativa di dare corso a un programma formativo completo e accessibile che può aiutare le aziende a crescere, è per noi un bel segnale. L’imminente primo seminario dedicato alle tematiche legali di chi opera nel noleggio ci fa pensare che il 2014 sarà, per questo meraviglioso settore, un anno con qualche raggio di sole in più.