Un po’ perché il mercato è alla ricerca di nuove competenze, un po’ perché la sensibilità delle persone verso i principi dell’economia circolare comincia ad attecchire, durante l’ultima edizione del Samoter di demolizione – controllata e volumetrica – si è parlato molto, soprattutto in funzione delle attività di demolizione selettiva, che all’economia circolare fa diretto riferimento.
Due Convegni in particolare, il primo organizzato da AIDECO – Associazione Italiana Demolizione Controllata – e il secondo organizzato sempre da Aideco in stretta collaborazione con il NAD – Associazione Nazionale Demolitori Italiani – cha ha anche visto la presenza di ANPAR – Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati – hanno evidenziato quanto gli operatori professionisti possano fare molto per contribuire a una corretta gestione dei materiali di risulta delle demolizioni, soprattutto attraverso una convinta collaborazione fra i tecnici delle diverse Associazioni di categoria, a garanzia del rispetto delle normative vigenti, ma anche per anticipare soluzioni innovative.
Nel suo Convegno dal titolo “Il professionista della demolizione chirurgica, profilo e competenze”, Aideco si è soffermata sulla mission associativa che comprende la diffusione della cultura della decostruzione anche attraverso Corsi di formazione specifici, incontri tecnici, oltre a un lavoro sempre più approfondito e puntuale di comunicazione, soprattutto verso gli Ordini professionali, oltre che ai media di settore e al mercato in generale. Composta da soci demolitori e da produttori di macchine e attrezzature specifiche per questo particolare comparto, Aideco ha sottolineato che non esiste nel nostro Paese una “università della decostruzione”, o scuole specifiche di preparazione. Aideco si pone quindi come punto di riferimento autorevole per creare nuove competenze altamente specializzate, utilizzando l’esperienza delle imprese socie e dei produttori che sono parte attiva dell’Associazione.
Il Convegno organizzato da Aideco e Nad, con la partecipazione di Anpar, è stato particolarmente indirizzato, come più sopra indicato, alle tematiche relative al recupero e al riutilizzo dei materiali derivati dalle opere di demolizione. Durante questo convegno, dal titolo “Demolizione selettiva: stato dell’arte e prospettive future” si è parlato del tema fondamentale della separazione dei rifiuti – quindi della logistica di cantiere per la loro conservazione – che deve tener conto del “destino” dei materiali, ovvero la parte che si potrà riutilizzare, e quella che per la sua pericolosità dovrà essere consegnata nelle apposite discariche. Ovviamente, tutto ciò ha costi di gestione importanti, e spesso le più elementari norme vengono disattese. È importante quindi che anche la demolizione debba essere progettata, così come è importante che gli edifici abbiano una loro carta d’identità che indichi le tipologie dei materiali utilizzate per la costruzione, informazioni preziose per chi, dopo il ciclo di vita dell’edificio, dovrà demolire.
L’economia circolare nel settore delle costruzioni non può quindi prescindere da questi principi, che devono anche essere supportati da una evoluzione tecnologica parallela. I processi di demolizione vanno quindi ripensati, ma esistono già esempi virtuosi che gli organizzatori del Convegno non hanno mancato di presentare, attraverso immagini e video decisamente indicativi. La collaborazione fra le varie Associazioni con la condivisione e il confronto delle soluzioni diventa un vero e proprio valore da raccontare a tutti gli attori della filiera dell’edilizia e delle costruzioni.