Se oggi conosciamo Amazon per aver rivoluzionato, in sequenza, il commercio di libri tradizionali, le vendite online e da ultimo il mercato degli eBook, quello che forse diremo fra un po’ di anni è che l’azienda di Seattle ha cambiato radicalmente l’intero settore della fornitura di servizi informatici.
Amazon ha infatti messo a disposizione di qualsiasi tipo di azienda o ente una rete di migliaia di server, che ciascuno può noleggiare in quantità e potenza variabile in funzione delle sue esigenze. Il servizio si chiama Amazon Web Services (AWS).
Qualche esempio dei clienti di Amazon
Ogni giorno la Climate Corporation effettua 10.000 simulazioni del tempo dei prossimi due anni per oltre un milione di località negli USA, e combina questi dati a quelli sulle caratteristiche del suolo: l’obiettivo è ottimizzare le polizze assicurative degli agricoltori.
Un’altra start-up, Instagram, che qualche mese fa è stata venduta a Facebook per un miliardo di dollari, non ha acquistato neppure uno dei server necessari per offrire il suo servizio di modifica e condivisione di foto, sfruttando invece quelli di Amazon.
Il programma di educazione online EdX, realizzato dall’MIT e dall’Università di Harward, usa AWS per offrire lezioni online a 120.000 studenti in contemporanea.
Ognuna di queste aziende nella “nuvola” effettua calcoli o realizza servizi che fino a dieci anni fa sarebbero stati impossibili senza investimenti molto forti in server e informatica. Invece oggi migliaia di aziende usano solo la potenza di calcolo che è loro necessaria, senza neppure preoccuparsi di dover comprare e installare le macchine, e pagando una frazione dei costi (anche per l’energia elettrica) che altrimenti dovrebbero sostenere.
Un mercato in crescita
L’idea di AWS è nata quasi per caso, pensando a come sfruttare i tempi morti dei numerosi server che Amazon aveva costruito per gestire il proprio sito di vendita online. AWS è stato ufficialmente creato nel 2006, con meno di 40 dipendenti. Oggi sono molti di più, così come sono aumentati i suoi concorrenti: Google ha lanciato in giugno un servizio analogo, e Microsoft offre il suo sistema Cloud chiamato Windows Azure.
Ma Amazon resta il leader incontrastato, per ora. Si stima che il fatturato di Amazon Web Services sia di circa un miliardo di dollari, e il servizio è in continua crescita: oltre ai numerosi centri dati realizzati negli USA (in Virginia, Oregon e California), l’azienda ne ha aperti altri quattro in giro per il mondo (in Giappone, Irlanda, Singapore e Brasile). E altri sono in arrivo.
I cambiamenti del futuro
Le aziende che usano AWS già oggi risparmiano moltissime risorse, anche umane. GoodData, un’azienda di San Francisco, analizza dati provenienti da 6.000 imprese: in passato questo richiedeva 5 persone ad azienda, il che significa che oggi ne servirebbero 30.000. Invece, grazie ad AWS, ne bastano 180.
La stessa Amazon analizza i dati dei suoi clienti (se questi lo consentono) per individuare trend o informazioni utili su dati di varia natura (videogiochi più in voga, comportamenti di acquisto, dati sul credito e altri).
Il risultato finale è che oggi è possibile testare un prodotto su milioni di consumatori o clienti potenziali per poche migliaia di dollari, o far partire un’azienda con due dipendenti invece che venti. La stessa Google cerca aziende di questo tipo in cui investire, perché le opportunità di guadagno sono enormi.
Con i servizi di Amazon e degli altri operatori della nuvola lo scenario mondiale del business cambierà radicalmente, e si apriranno nuove grandissime possibilità per tutte le aziende che vogliono testare un’idea o un prodotto a poco prezzo.