Marketing nel noleggio, come si utilizzano i dati?

analisi dei dati marketing noleggio
analisi dei dati marketing noleggio

Parlando di marketing e comunicazione nel noleggio abbiamo spesso citato il tema delle analisi, ribadendo quanto sia importante il monitoraggio dei dati per strutturare delle strategie di comunicazione ben focalizzate e (quindi) efficaci.

Recentemente, però, nella mia vita professionale mi sono trovata ad approfondire questo argomento in nuove sfaccettature. Per contestualizzare queste considerazioni (e spiattellare un po’ i fatti miei…), vi racconto brevemente che cosa è successo nei mesi scorsi.

Uno dei miei clienti mi ha posto una domanda molto specifica e all’apparenza banale: “che cosa significa per te fare analisi?“. Insomma, sembra una domanda semplicissima, vero?

E, invece, ha aperto per me una serie di approfondimenti che mi hanno portata a ripensare non solo il tema dell’indagine analitica in sé, ma anche la mia stessa figura professionale. Questo perché, se ci pensate bene, fare analisi” significa tutto e niente. Il mondo dell’esplorazione analitica non si limita solo ai dati.

O meglio, i dati ne rappresentano una componente fondamentale, ma non assoluta.

Ecco perché, nella mia testa, ho iniziato a vedere il mondo analitico sotto due sfaccettature differenti: l’indagine di mercatola reportistica analitica.

Sono sicura che qualcuno tra voi avrà pensato “embé, abbiamo scoperto l’acqua calda“. Però sono altrettanto sicura che qualcun’altro si sarà sbattuto una mano sulla fronte dicendo “ah, ora ho capito!“. In sostanza, si tratta di due direttrici che appartengono allo stesso segmento, ma che si muovono su due contesti leggermente diversi l’uno dall’altro.

L’indagine di mercato nel marketing per il noleggio

Credo che questa espressione sia di per sé esplicativa. L’indagine di mercato è fondamentalmente un approfondimento del contesto all’interno del quale si opera, o in cui ci si vuole muovere, o ancora quello in cui si vogliono proporre determinate attività di comunicazione.

Per esempio, immaginiamo che la vostra azienda di noleggio, che opera nel settore edile, voglia procedere all’apertura di un canale Instagram. comunicazione digital marketing social

Come fate a capire se sia la mossa giusta? E che Instagram sia il canale corretto? Sembra una cosa scontata, ma quello che dovreste fare è proprio un’analisi del contesto. Questa lavorazione può essere spesso sottovalutata. Anzi, posso dirvelo con certezza. Molto spesso, viene sottovalutata.

Si dà per scontato che quello che si ha voglia di fare abbia sicuramente un riscontro nel mercato e sia un’idea vincente, perché lo si è sentito dire, perché i competitor fanno così, perché in quel momento ci piace quel canale. Questo è assolutamente un errore da non commettere. Un’analisi del contesto richiede tempo, ma può salvare e ovviare anche numerosi altri errori.

Quindi, bisogna armarsi di pazienza e degli strumenti più utili per approfondire ciò che si ha bisogno di sapere. Generalmente (e questo è un consiglio spassionato) è utile costruire una presentazione ad hoc dove inserire, anche in una veste graficamente appetibile, quanto viene restituito dalla nostra ricerca.

Un esempio pratico applicato al noleggio

Facciamo un esempio pratico. Partiamo da quanto scritto poco sopra: oggi la nostra azienda di noleggio, operante nel settore dell’edilizia, decide di voler aprire un canale Instagram. Qual è la prima cosa da fare? Innanzi tutto, aprire Google e digitale delle keyword di ricerca coerenti, come per esempio: “canali comunicazione noleggio edilizia“.

Partiamo da una ricerca ampia per evitare di commettere un errore molto frequente: dare per scontata la conoscenza del mercato in cui operiamo. Come possiamo notare, questa prima analisi ci restituisce una ricerca che evidenzia da un lato un ampliarsi a macchia d’olio delle attività di noleggio nel contesto edilizio, ma dall’altro una continua ricerca della digitalizzazione, tanto a livello di processi quanto a livello di comunicazione.

È un’informazione di base molto importante perché ci fa capire che il digitale nel suo complesso è un terreno che il nostro mercato sta indagando, che potrebbe quindi essere per noi un vantaggio. Se proviamo a scendere nel dettaglio, cercando informazioni circa l’utilizzo dei social media nel settore del noleggio edilizio, incontriamo il primo scoglio.

Tramite una semplice ricerca su Google, non troviamo molti risultati. Le uniche considerazioni riguardano prevalentemente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in questo mercato, ma sembra che i social non siano contemplati.

In realtà, scandagliando un po’ meglio il web, notiamo come i social vengano sì utilizzati in questo mercato. Tuttavia, non sembrano esserci ancora una consapevolezza e una conoscenza approfondita del loro stesso utilizzo. E, in realtà, è proprio qui che volevo arrivare.

brand comunicazione marketingIl noleggio è davvero pronto?

Non fraintendetemi. Quella che vi ho appena portato come esempio non è una vera a propria indagine, quanto più l’inizio di un approfondimento che potrebbe diventare sempre più dettagliato se utilizzassimo degli strumenti adeguati (vi cito solo alcuni esempi: Google Trends, SemRush, TalkWalker, …).

Intendo strumenti che permettono di approfondire il percepito di un argomento, aiutandoci a capire se e quanto si parla di un determinato argomento; in questo contesto, sarebbero fondamentali per capire come il mercato del noleggio edile si approcci alla comunicazione digitale e ai suoi strumenti.

Tuttavia, e qui faccio una considerazione critica che potrebbe sollevare qualche malcontento (ma, altrimenti, non sarebbe un mio articolo…), il punto cruciale è proprio questo: il noleggio (edile, ma in generale l’intero settore) è pronto per approcciare nuovi strumenti di comunicazione?

Mi rendo conto che Instagram non sia propriamente nuovo ma, come abbiamo accennato in altri articoli, forse il mercato del noleggio è ancora un po’ analogico da questo punto di vista.

Di conseguenza, prima di aprire un canale Instagram (o un qualsiasi altro canale digitale) è importante studiare in modo molto accurato quelle che possono essere le opportunità a disposizione.

La direttrice della reportistica

L’altra faccia della medaglia è proprio quella del monitoraggio dei dati. E si tratta di un’attività che si differenzia dalla precedente perché, mentre l’indagine è qualcosa che viene condotto a monte, per comprendere il mercato, come approcciarsi e quali attività di comunicazione utilizzare, la reportistica è qualcosa che viene fatto a valle.

Serve, di fatto, a capire come stanno andando le attività di comunicazione che abbiamo avviato dopo aver condotto la nostra indagine di mercato. Ci aiuta a capire se funzionano, se devono essere ottimizzate, se sono coerenti con la nostra azienda.

Supponiamo per esempio di essere riusciti ad aprire quel famoso canale Instagram di cui abbiamo parlato poco sopra. Come possiamo monitorare il suo andamento? Ci sono diverse metriche che potremmo prendere in considerazione:

  • a livello organico, possiamo individuare:
    • il numero di follower e il suo eventuale aumento (o calo);
    • il numero di commenti, condivisioni e reazioni che gli utenti lasciano sui nostri post;
    • le visualizzazioni dei nostri reel o delle nostre storie;
    • le caratteristiche del pubblico che naviga il nostro profilo;
  • a livello advertising, invece, possiamo citare:
    • la copertura della nostra campagna;
    • il pubblico raggiunto;
    • i costi delle campagne;

L’importante è avere ben chiari quali sono gli obiettivi degli advertisement che proponiamo, per essere consapevoli anche delle metriche più corrette da monitorare. È chiaro che si tratta di un’analisi puramente numerica, che se trattata in questo modo risulta essere un po’ fine a se stessa. Ecco perché è fondamentale affiancare a questa ricerca anche un’interpretazione dei dati.

Anche in questo caso, il consiglio spassionato che posso darvi è quello di costruire una presentazione ad hoc, che sia comprensiva di tutti gli elementi su cui volete portare l’attenzione dei vostri manager o, se siete un’agenzia, della vostra azienda cliente.

Abbiamo già approfondito questo particolare aspetto in un precedente articolo, quindi non mi dilungo oltre.

Tuttavia, mi sorge una domanda spontanea, che rivolgo a voi ma anche ai miei colleghi: e se realizzassimo un template di base da utilizzare per le vostre analisi, potrebbe esservi d’aiuto?

Fatecelo sapere con una mail a direzione@rentalblog.it.

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