CMC, evoluzione della specie

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Negli ultimi anni, CMC ha messo in atto uno sforzo notevole in termini di organizzazione, ricerca e sviluppo. Con Alessandro Mastrogiacomo, Direttore Commerciale Estero e membro del CdA dell’azienda italiana, ripercorriamo i passi fondamentali di questa evoluzione.

Alessandro Mastrogiacomo CMC

© CMC, Alessandro Mastrogiacomo – Direttore Commerciale Estero e membro del CdA

Il primo tassello di questo processo è stato quello di fare un cruciale breakthrough generazionale al livello di senior management, portando l’età media dei dirigenti intorno ai 35 anni – ci spiega Mastrogiacomo – per permetterci di cogliere idee nuove e risultati ambiziosi dapprima a livello strategico, poi a livello operativo. Una volta intervenuti sull’aspetto manageriale, abbiamo messo mano a una nuova e più snella organizzazione aziendale. Il tutto è stato propedeutico. Abbiamo sposato l’approccio del lean management nella gestione progetti/processi, accorciando il lead time tra produzione immissione sul mercato dei prodotti, potenziando il Dipartimento Ricerca & Sviluppo e facendo leva su ingenti investimenti in ricerca per rendere le nostre macchine più leggere, con sbracci più performanti e più durature nel tempo, portando il raggiungimento della customer satisfaction a una percentuale più possibile vicina al cento per cento, con una serie di azioni di loyalty marketing e customer retention nei confronti dei nostri clienti business e consumer”.

CMC ha avviato anche una nuova organizzazione distributiva, incrementando le presenze in Europa. Ci spieghi qualcosa circa l’attuale capillarità e dove intendete incrementarla?

La nostra strategia commerciale in Europa si basa sul negozio giuridico della dealership che ha, come potete immaginare, diversi livelli. In determinati Paesi, come Germania, Svizzera, Austria e Regno Unito la nostra presenza con i partner si è evoluta al livello di filiale estera, visto l’incremento vertiginoso della domanda che abbiamo ricevuto durante la pandemia e la conseguente esigenza di soddisfare al meglio tale domanda.

Quali sono i prodotti che meglio esprimono l’attuale livello CMC in termini di tecnologia, produttività e sicurezza?

Chiedermi di scegliere un prodotto rispetto a un altro sarebbe come chiedere a un genitore di indicare il proprio figlio preferito. Sicuramente, parlando in termini di famiglie di prodotto, la Serie F con stabilizzazione automatica, rappresenta un bel compromesso, tra praticità e performance, adatte a molte tipologie di utente finale.

Poi abbiamo in ognuno delle nostre famiglie di prodotto, dei “capi-famiglia”, come la CMC S22HD nella famiglia HD – Heavy Duty, la S23 nella famiglia LC – Light & Compact e la S25 nella famiglia DP – Double Performance, sono talmente apprezzate dal mercato, da essere riconosciuti come propri brand autonomi, senza volerlo ci hanno permesso di raggiungere il risultato di brand around the brand che è all’apice della posizione di una marca nei confronti di un suo utente. Siamo entrati nel quotidiano di ogni proprietario di piattaforme CMC.

CMC S25

© CMC

Che soddisfazioni vi sta dando la famiglia “Light Compact” ad esempio in termini di rapporto con i noleggiatori?

Le attrezzature “Light Compact” sono le più performanti del mercato, e vanno dal S15 che è la più compatta fino al S23 che con i suoi 3.000 kg di peso può essere caricata su un trailer patente “B”. Sono macchine molto amate dai mercati, soprattutto quelli con una cultura sul lavoro aereo avanzata. Infatti, sono i prodotti di punta per i mercati del nord Europa, apprezzate  sia dai noleggiatori che dagli utilizzatori finali.

Grazie a queste macchine siamo conosciuti dalle maggiori imprese di noleggio europee, e continuano a darci soddisfazioni. Abbiamo poi rafforzato questa sinergia a livello globale a marzo 2021, partecipando al 5° Conferenza Nazionale Di Leasing Di Piattaforme Di Lavoro Aereo tenutasi a Suzhou, nella regione del Jiangsu, dove abbiamo potuto apprendere i bisogni di utenti molto diversi dai nostri clienti e disegnare nuove esperienze per gli utilizzatori CMC di tutto il mondo.

Quali sono, invece, le soluzioni che caratterizzano in modo particolare il vostro attuale impegno verso l’utilizzatore finale? Penso ad esempio a Self Control System, è stato apprezzato?

Il Self Control System è un sistema che è stato molto apprezzato dall’utilizzatore finale, in futuro tutte le macchine dovranno essere equipaggiate. Ormai i clienti sono talmente abituati che quando utilizzano macchine prive di tali caratteristiche per loro è come guidare in estate un’autovettura senza aria condizionata: si può fare ma è fonte di disagio.

I noleggiatori, al contrario, iniziano solo ora ad apprezzare le qualità e la comodità di utilizzo, in quanto da sempre sono diffidenti verso macchine con dispositivi elettronici, perché a loro dire questi sono fonti di guasti e di conseguenza causa di fermo macchina. Oggi di fronte a richieste sempre più pressanti da parte dei loro clienti stanno pian piano adeguando il parco macchine.

Inevitabile continuare a parlare di noleggio: con quali soluzioni, idee, strategie state sviluppando la relazione di business con i noleggiatori, a livello globale?

Abbiamo ampliato la gamma aggiungendo la serie F, machine semplici da utilizzare, di grandi prestazioni che possono essere noleggiate anche agli utilizzatori meno esperti. Stiamo riscontrando un buon apprezzamento da parte del mercato del noleggio. Stimiamo che, grazie alla serie F, e una rete commerciale capillare, nel 2022 raddoppieremo il nostro fatturato Italia. Anche nel resto del mondo queste attrezzature sono state valutate positivamente, e oggi sono presenti in tutti i mercati in cui CMC è presente.

Come siete inseriti nel variegato universo del noleggio italiano?

CMC è presente già da tanti anni nel mercato italiano del sollevamento, mantenendo quote di mercato pari al 40% nella nicchia del mercato del noleggio, del 60% nella nicchia dei privati. Nell’ultimo biennio, CMC ha realizzato la gamma F, dedicata maggiormente per il mercato del noleggio, con caratteristiche che rispecchiano la semplicità, la facilità di utilizzo e la più rapida manutenzione. Parliamo di oggetti con impianti idraulici di ultima generazione, alte prestazioni e sbraccio di lavoro eccezionali. In poco tempo, questa gamma ci sta dando risultati incoraggianti, sia in valori di quote di mercato che di presenza costante nel mondo dei noleggiatori.

Come sarà caratterizzata la vostra presenza al GIS e cosa vi aspettate da questa manifestazione che finalmente segna il ritorno del contatto diretto con il mercato potenziale?

Ci aspettiamo molto dal prossimo GIS di Piacenza. Siamo desiderosi di incontrare i nostri utenti, fornire loro un’esperienza di marca tipicamente CMC, ascoltare i loro pareri, conversare e riprendere la relazione diretta che abbiamo da sempre avuto con loro.

Abbiamo pensato a uno stand di marca, finemente allestito, con momenti formativi e di apprendimento legati agli aspetti più performanti delle nostre piattaforme una volta al lavoro. Sarà, inoltre, il momento per umanizzare il nostro brand, e mostrare il volto e l’umanità dei manager che ogni giorno e su diversi fronti, portano avanti la nostra azienda.

Per l’Italia il GIS rappresenta la ripartenza, dal punto di vista meramente fieristico; ma CMC in fiera è partita già dallo scorso luglio e il mese di settembre ci vede protagonisti in diversi eventi tra Europa e Nord America. Più nello specifico, prima del GIS saremo al Matexpo in Belgio, ai Vertikal Days in Uk e allo ICUEE, dove parleremo della nostra rivoluzionaria piattaforma isolata. Ma non fatemi dire di più.

CMC S28

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