Consegne costanti e puntuali, è ancora possibile?

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La grande carenza di materie prime e il conseguente rincaro dei loro prezzi ha generato grandi difficoltà per il settore del noleggio, e la situazione non sembra poter presentare sensibili margini di miglioramento nell’immediato futuro.

La conseguenza è che, nell’ultimo periodo, molti noleggiatori si sono trovati impossibilitati ad ampliare il proprio parco mezzi. E questo per la loro attività ha rappresentato un danno non da poco, soprattutto in un momento come questo, in cui il mercato sta vivendo un forte aumento della domanda che però potrebbe non venire soddisfatto proprio per la mancanza di macchine disponibili.

I distributori, naturalmente, hanno dovuto fare i conti con il rovescio della medaglia. Per loro, queste complicazioni si sono tradotte in un forte aumento dei costi. E per molti questo ha significato una riduzione obbligata dei volumi di produzione e una sostanziosa perdita di clienti e introiti.

Qualcuno, però, è riuscito comunque a reggere il colpo, mantenendo alti i livelli di produzione e combattendo una battaglia quotidiana per preservare la puntualità e l’affidabilità delle consegne.

Tra questi figura sicuramente l’italianissima CMC, che nonostante le difficoltà del periodo è riuscita a mantenere dei volumi di mercato in continua crescita, soddisfando i propri clienti e consolidando la sua già forte presenza in Italia e all’estero.

Per capire i segreti di questo successo, abbiamo fatto due chiacchiere con Fulvio Quercioli, responsabile commerciale di CMC per l’Italia.

La rete vendita italiana di CMC

L’aspetto della strategia distributiva di CMC che ha catturato per primo la nostra attenzione è il forte affidamento a dealer e concessionari verificati, in grado di superare uno stringente controllo qualità.

E quando questo non è possibile, l’azienda preferisce intervenire direttamente per garantire una copertura qualificata in tutte le zone d’Italia: “Ci sono alcune aree geografiche del paese nelle quali operiamo direttamente come CMC. E continueremo a farlo finché non troveremo concessionari in grado di soddisfare gli elevati standard di performance che ci siamo prefissati. Quando questo succede, comunque, è sempre un piacere accogliere nuovi operatori nella nostra organizzazione”.

Secondo Quercioli, oltre a questa grande cura verso gli standard di qualità offerti, ciò che ha permesso a CMC di raggiungere un bacino di mercato così ampio negli ultimi anni è la combinazione di politiche commerciali intelligenti e marketing di qualità. Oltre a una riorganizzazione interna che, nell’ultimo triennio, ha permesso all’azienda di raggiungere con efficacia tutti i pubblici di riferimento.

Il successo presso i noleggiatori

Tra questi rientrano senza dubbio anche i noleggiatori, un target con bisogni ed esigenze molto particolari che non sempre le case produttrici considerano quanto dovrebbero.

“Ovviamente le esigenze di un cliente come un noleggiatore sono diverse da quelle di un utente finale. I nostri clienti provenienti da questo settore hanno sempre dimostrato di apprezzare molto le nostre piattaforme aeree. Sicuramente per le ottime prestazioni. Ma hanno influito anche la minore complessità degli impianti e il fatto che in poco tempo sia possibile padroneggiarle sapientemente e in sicurezza”.

Tra i prodotti CMC più venduti ai noleggiatori Quercioli ha citato la Famiglia F, una gamma di piattaforme idrauliche lanciate al Bauma 2019 e recentemente aggiornata con un massiccio restyling. Un successo motivato dalla loro grande versatilità, che le rende adatte a molte delle applicazioni più diffuse nel campo del sollevamento.

Come superare gli ostacoli dello scenario contemporaneo

Di fronte alle grandi difficoltà degli ultimi mesi, però, non sarebbero stati sufficienti da soli gli automatismi e i processi impartiti con la riorganizzazione interna degli ultimi anni. Molte delle componenti necessarie per assemblare le piattaforme, infatti, sono diventate quasi introvabili. E nel frattempo tutte le materie prime hanno subito una pesante inflazione e la pesante inflazione, aggiungendo così un ulteriore grado di complessità.

Per rimanere in crescita, quindi, CMC ha dovuto mettere in campo degli sforzi eccezionali rispetto alla consuetudine del periodo pre-crisi.

“In termini di consegne è sicuramente un periodo molto difficile per tutti. Per mantenere alti i nostri livelli di distribuzione abbiamo dovuto alzare molto l’asticella della nostra catena produttiva. Questo ha significato aumentare molto l’impegno nei mercati per l’acquisizione delle componenti, e raddoppiare i ritmi di lavoro per mantenere costanti le consegne entro le 12-16 settimane che garantivamo anche prima della pandemia. Anche da un punto di vista strettamente commerciale mantenere fede alle date di consegna promesse rimane sempre la strategia migliore per noi”.

Come per tutti, quindi, non è stato un processo privo di sacrifici. “I continui rincari che stanno colpendo il settore rimangono un problema molto serio, e purtroppo non possiamo risolverlo da soli. Quello che ci impegniamo a fare è rendere questo disagio il meno indolore possibile, cercando di applicare aumenti minimi che non ne riversino tutto il peso sul cliente”.

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Fulvio Quercioli, responsabile commerciale di CMC per l’Italia

Tag dell'articolo: CMC, gestione del parco macchine

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