Aumenta la richiesta di abitazioni in Classe a e B, ma il mercato lo fa ancora l’immenso patrimonio di case in Classe G. La notizia è in parte poco gradevole, e in parte foriera di indicazioni su quello che sarà il mercato dei prossimi anni, qualora qualcuno avesse ancora dubbi.
Le nuove costruzioni in classe A+, A e B si sono guadagnate il 60% delle preferenze in caso di acquisto di nuove abitazioni (incrementando del 10% la percentuale rispetto al 2015), ma gli edifici che presentano sulla loro carta d’identità una modesta Classe G sono ancora i più gettonati, mentre le case ristrutturate che conquistano le Classi energetiche più nobili faticano ad arrivare al 7% delle preferenze. Da ciò si evince che circa il 90% delle abitazioni da ristrutturare sono in Classe G.
Anche se possiamo affermare che la sensibilità nei confronti delle più efficienti classi energetiche è in aumento, i dati diffusi dal “Rapporto annuale sull’andamento del mercato immobiliare urbano”, compiuto da ENEA, Istituto per la Competitività (I-Com) e Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP) indicano che solo l’11% del patrimonio edilizio risulta ristrutturato nelle prime tre classi energetiche. Insomma, il lavoro da fare è ancora molto, e questo per certi versi è un bene.