Che noleggio ci racconta IRN 100

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©Sunbelt Rentals

È stata da poco pubblicata IRN100, l’elenco delle cento migliori società di noleggio stilata da International Rental News sulla base di dati comunicati spontaneamente dalle aziende.

La classifica generale si basa sul fatturato 2021 delle attività legate al noleggio, inclusa la vendita dell’usato che fuoriesce dalla flotta. Ammesso che di questi tempi sia un dato significativo. È invece esclusa – così informano i compilatori – la vendita di macchinari o attrezzature nuove, perlomeno nei casi in cui sia stato possibile fare questa distinzione. Tutte le cifre sono state convertite in euro.

Quanto agli ambiti presi in considerazione, International Rental News ha limitato la definizione di noleggio solamente ai prodotti che fanno riferimento al settore delle costruzioni, dell’industria e degli eventi.

I principali prodotti di riferimento, quindi, sono macchine e attrezzature per l’edilizia, piattaforme aeree, attrezzature di piccole dimensioni, impalcature, pompe, generatori e strumenti per il controllo della temperatura.

I carrelli elevatori sono stati inclusi solo quando facenti parte di un’offerta di noleggio più ampia (ad esempio dei grossi dealer o noleggiatori multispecialisti), mentre le società captive (produttori) che si dedicano interamente a essi o quasi sono state escluse.

I piani alti della classifica

Rispetto all’edizione precedente, le prime cinque posizioni sono rimaste invariate. Al primo posto c’è sempre l’americana United Rentals, a cui seguono Ashtead Group, Aktio Holdings, Loxam e Aggreko.

Di queste, solo Aggreko non ha come core business le macchine e le attrezzature edili, facendo invece riferimento all’ambito dell’energia e della climatizzazione. Una tipologia che nel resto della top 20 vede come uniche altre eccezioni due società che si occupano di prefabbricati e altre strutture mobili.

Quanto alla provenienza, la maggioranza delle società presenti (80% circa) proviene ancora da Europa e Stati Uniti. Le restanti, invece, fanno riferimento soprattutto ai mercati asiatici.

La top 15 europea evidenzia realtà nate e operanti nella zona centro-settentrionale del continente, quindi da paesi come Francia, Germania, Regno Unito, Belgio e Olanda.

Di queste, naturalmente, alcune sono operative anche in Italia. La somma dei loro fatturati ammonta a un totale di oltre 12 miliardi di euro.

La prima società che si incontra nella classifica e che vanta un’importante componente italiana è il Gruppo Tesya, al 58esimo posto con un fatturato complessivo di 210 milioni. È il Gruppo di cui fanno parte CGT e CGTE e che ingloba molte altre aziende in Italia e in Europa che, anche se non in via esclusiva, ruotano attorno al prodotto CAT.

L’unico noleggiatore puro di origine italiana e operante solo sul nostro territorio lo troviamo nella lista delle near misses, che include le posizioni dalla 101 alla 120. Si posiziona, infatti, nella casella 115 il Gruppo Mollo, con un fatturato totale di 85 milioni di euro.

Non si vede più invece il Gruppo Venpa3, ma occorre dire che la ex TOP50 Europa (la società di Dolo era 47esima) ora include solamente le prime quindici.

Lo scenario globale secondo IRN100

I dati raccolti all’interno della classifica riflettono alla perfezione lo scenario di ripresa post-Covid che già avevamo descritto in un precedente articolo.

Il contesto, quindi, è quello di un mercato del noleggio dinamico e in continua espansione, che ha visto ricavi e investimenti aumentare, così come nuovi player provare a inserirsi e scalare le gerarchie.

Tra i nuovi ingressi nella top 100, infatti, figurano anche società provenienti da mercati in cui il noleggio non si è ancora particolarmente affermato (perlomeno non con l’iniziativa di player nazionali), come Brasile, Messico e Australia.

A livello mondiale, in ogni caso, il valore totale del mercato del noleggio è aumentato del 15 per cento. Un quantitativo che, numericamente, ammonta a oltre 55 miliardi di euro.

Le tendenze del mercato

In termini di concentrazione, l’insieme delle società in classifica costituisce, secondo International Rental News, almeno la metà del mercato mondiale. Un grado di consolidamento che in proporzione aumenta ulteriormente se ci concentriamo sulle sole prime cinque classificate. Secondo queste stime, infatti, esse costituiscono una percentuale vicina al 20 per cento del mercato globale, per un fatturato totale di circa 20 miliardi.

Per la maggior parte delle società presenti, comunque, gran parte dei ricavati derivano dal solo mercato nazionale. Di conseguenza, c’è ancora ampio margine per un’ulteriore concentrazione del mercato negli anni futuri.

Uno dei dati più interessanti è quello sugli investimenti fatti per ampliare la flotta, aumentati del 74 per cento rispetto al 2020. È superiore agli 8 miliardi quindi il totale speso per aggiornare i mezzi disponibili a noleggio e ampliarne il numero.

Sembra ancora lontana, invece, la definitiva affermazione dei marketplace digitali privi di macchinari e attrezzature proprietarie. Il più sviluppato, ossia BigRentz, ha registrato, infatti, un fatturato di oltre 50 milioni per il 2021. Una cifra comunque alta per una società di noleggio, ma ancora non sufficientemente grande per rientrare nella classifica stilata da International Rental News. Probabilmente, l’uso delle prenotazioni digitali dei noleggi non è un nodo ostico solo italiano, come abbiamo già avuto modo di analizzare.

È possibile ottenere la lista completa a questo link.

IRN100 2021

Le top 15 di Stati Uniti, Europa e Asia

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