Che direzione sta prendendo la mobilità in Italia?

mobilità italia
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Vi ricordate quando, due anni fa, di punto in bianco ci siamo ritrovati a dover rimanere chiusi in casa, fino a data da destinarsi?

È stato un momento che ha segnato gran parte delle nostre abitudini e dei nostri comportamenti, anche all’interno della nostra quotidianità. Se fino a qualche giorno prima stavamo scorrazzando di qua e di là con la nostra auto per raggiungere questo o quel cliente, pochi giorni dopo eravamo seduti davanti a un pc a cercare di capire come funzionavano il microfono e la videocamera.

Quello degli spostamenti è stato forse uno dei temi principali su cui si è iniziato a ragionare con il diffondersi della pandemia. Sono ancora iconiche le immagini di grandi città come Roma o Milano completamente vuote, come se tutti le avessero abbandonate da un momento all’altro.

Da quel momento, si sono sviluppati ragionamenti e considerazioni che hanno interessato soprattutto il settore dell’auto, forse uno tra i più colpiti dalle conseguenze del Covid-19. Considerazioni che in realtà affondano le radici in un lontano passato che con l’avvento dell’emergenza sanitaria sono solo tornate a essere centrali.

E rimangono centrali ancora oggi, nonostante l’Automotive stia dando timidi segnali di ripresa.

Le auto tornano in carreggiata

Rispetto al 2020, oggi gli italiani si muovono molto di più. E lo stanno facendo con la propria auto.

Dalle recenti ricerche condotte da ANIASA e Bain & Company, questo trend sta emergendo in modo preponderante. Se prima della pandemia i mezzi pubblici erano ancora considerati come una delle soluzioni di trasporto più utilizzate, ad oggi l’auto a uso personale è rappresentativa del comportamento della maggior parte degli italiani (la percentuale è passata dal 69% nel 2020 al 73% nel 2021).

Il motivo è molto semplice. Viene percepita come più sicura e comoda, anche a discapito di altri elementi come la disponibilità di parcheggio o la convenienza economica.  Ciò non toglie, però, che il trasporto pubblico rappresenti ancora un’importante alternativa agli spostamenti, soprattutto per quanto riguarda le brevi distanze.

Sembra quindi che l’auto a uso personale sia finalmente tornata in pole position, davanti ad altri competitor con cui però il gap non è ancora irrecuperabile.

Piuttosto, quello a cui si sta assistendo negli ultimi mesi, è un ridimensionamento di altre formule di mobilità. Pensiamo per esempio al car sharing: gli italiani lo percepiscono ancora come un’alternativa plausibile, ma anche come una soluzione da utilizzare all’occorrenza. Quando, ad esempio, c’è da considerare uno spostamento ripetitivo e continuativo.

Allo stesso modo, ahimé, gli italiani stanno iniziando a valutare anche l’alternativa del monopattino elettrico. Avete fatto caso a quanti se ne vedono in giro ultimamente? Non solo nelle grandi città, ma anche nelle realtà più piccole.

Nonostante non sia ancora stata redatta una normativa specifica sul loro utilizzo e, soprattutto, sulla sicurezza di chi li utilizza, quando si parla di spostamenti sporadici, di distanza ridotta…taaac, il monopattino viene considerato come l’alternativa migliore per eccellenza.

E se parliamo di condivisione?

Nonostante questa ridefinizione di alcune delle formule di mobilità, i mezzi condivisi stanno lentamente riprendendo piede.

Abbiamo già parlato del car sharing e dell’utilizzo dei monopattini, ma anche il settore del noleggio sta finalmente ricevendo alcune soddisfazioni, tornando a immaginare un futuro più roseo.

Negli ultimi mesi, il noleggio a lungo termine è stato protagonista di un incremento del 5%, affiancato da un +1% per quanto riguarda il breve termine. Queste due soluzioni, infatti, sembrano essere la scelta migliore per gli italiani anche da un punto di vista economico.

Nonostante i timori legati all’incertezza economica – altra faccia della medaglia che sta interessando l’Automotive – i consumatori sembrano aver trovato quel minimo di disponibilità in più che li porta a considerare queste formule di mobilità come una valida alternativa. Almeno per ora.

Come detto, l’altro lato della medaglia è rappresentato proprio dall’incombenza di difficoltà legate all’incertezza economica.

Queste riguardano anche tutto il comparto degli acquisti: il 55% dei consumatori coinvolti da ANIASA e Bain & Company non ha preso in considerazione l’acquisto di una vettura nuova, prevalentemente proprio per questo motivo.

Sembra che gli italiani stiano aspettando un calo dei prezzi, che però non sarà all’orizzonte per un bel po’.

Come si è visto nel corso degli ultimi mesi, da questo punto di vista le istituzioni non sembrano essere particolarmente attive. Gli incentivi proposti di recente hanno lasciato completamente scoperto il comparto del noleggio e delle flotte aziendali, favorendo proprio un aumento dei listini sulle (poche) macchine disponibili per l’acquisto.

Sicuramente, non hanno soddisfatto i compratori.

Qual è il problema? Sembra proprio che l’orientamento del mercato vada sempre più nella direzione di modelli sempre più grandi e costosi.

Come si comporterà allora, il comparto, per rispondere alle esigenze dei suoi consumatori?

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Tag dell'articolo: ANIASA, noleggio, settore automotive

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