Il noto giornalista del Sole 24 Ore e Radio 24 Simone Spetia, ha scritto un post qualche giorno fa sul suo profilo personale di Facebook nel quale denuncia un clamoroso bug nel regolamento di alcuni Car Sharing: una svista tecnologica che, sfruttata da persone in malafede – e a quanto pare dai commenti, ce ne sono parecchie – permette di parcheggiare l’auto noleggiata nel proprio garage senza pagare la tariffa “in sosta”. A giudicare dai commenti che ha ricevuto il post, infatti, la pratica è molto diffusa e sta creando numerosi disagi a chi usufruisce del servizio.
In sostanza, la macchina viene presa in consegna, viene parcheggiata nel proprio garage o nel cortile del condominio e se dall’applicazione si sceglie “fine noleggio” il gioco è fatto. Chi prenota la stessa auto (che diventa disponibile sull’App) però non la trova e non la può utilizzare; al contempo, chi ha scoperto questa – chiamiamola – “furbata”, ha praticamente l’auto sempre a disposizione. Questo perché il sistema di localizzazione delle auto non è così preciso, lasciando un margine di qualche metro che permette l’accettazione della funzione “fine noleggio” anche in spazi privati.
Il tema è interessante: l’unico modo, al momento, per fermare questo sistema è quello di segnalare al servizio clienti l’impossibilità di prendere in consegna il mezzo, a disagio ormai avvenuto, perché comporta comunque una perdita di tempo e di energie (se uno prenota un’auto è perché ne ha bisogno in quell’instante, non dopo), oltre al fatto che non si sono registrati ancora casi di multe o esclusione per chi commette questa infrazione. Crediamo pertanto sia giunto il momento di creare regolamenti più precisi, che tutelino gli interessi degli onesti, non dei furbi, a prova di mancanza di senso civico. Facciamo i nostri complimenti a Simone, anche per l’uso utile e intelligente di Facebook, mentre ci chiediamo se questo non sia un problema esclusivamente italiano.