Se di solito siamo abituati su questo blog a raccontarvi di aziende americane (o comunque straniere) che sbarcano in Europa e poi nel nostro paese, oggi vi parliamo di un’azienda di car pooling che ha fatto esattamente l’opposto.
Si tratta di Carpooling, una società tedesca che alla fine del 2014 ha lanciato negli USA la sua App per iOs e Android che consente ai guidatori di offrire posti a passeggeri per specifici viaggi da un posto all’altro (in genere, da una città all’altra). I passeggeri possono cercare i guidatori disponibili e prenotare e pagare un passaggio.
Nonostante le ovvie similitudini con Uber o Lyft, si tratta di un servizio differente, perché stiamo parlando di car pooling, e non di car sharing. Nel caso del car pooling, infatti, l’oggetto della condivisione è un viaggio che il guidatore comunque farebbe, e dove formalmente la presenza del passeggero consente al primo non di farsi pagare per un servizio commerciale, ma solo di ripagarsi parte dei costi. La tariffa che Carpooling trattiene su ogni transazione è pari al 19%.
Carpooling è quindi differente da Uber e soci per due ordini di motivi: perché si tratta di un servizio non strettamente commerciale dal punto di vista degli utenti, e perché è più adatto a viaggi lunghi che a quelli tipici dei taxi, con i quali non va direttamente in competizione. Il paragone più corretto è con la francese BlaBlaCar e l’irlandese Carma, che infatti sono, queste sì, sue concorrenti.
In Europa, dove è noto con il marchio Carpooling.com, l’azienda ha già 6 milioni di utenti, e 1,4 milioni di viaggiatori medi al mese.
L’ingresso negli USA era in precedenza programmato per il 2012, ma è stato posticipato per acquisiate una migliore conoscenza del mercato a stelle e strisce, e anche per assoldare un team di ingegneri (provenienti da aziende come eBay, Yahoo, Etsy e Amazon) in grado di migliorare il servizio.
Come per tutti i servizi di questo tipo, la sfida maggiore per Carpooling sarà convincere un numero sempre maggiore di persone ad accettare di fare lunghi viaggi con dei perfetti sconosciuti. In Europa, dove la lunghezza media di un viaggio è di circa 160 chilometri, c’è riuscita con il consueto mix di sicurezza e valutazioni reciproche tra guidatori e passeggeri.
Per facilitare ulteriormente questi ultimi, che hanno anche il problema di raggiungere il punto di partenza del loro viaggio, Carpooling sta realizzando un’integrazione con Uber, che consente da richiamare una sua vettura già all’interno dell’App.
Nel settore dei servizi di trasporto condiviso si stanno quindi già creando le prime alleanze tra concorrenti.