Il prezzo del petrolio continua a toccare quotazioni vertiginose presto polverizzate da quelle successive. Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, India e Cina si sono impegnati nelle ultime settimane a trovare un modo comune per raffreddare i prezzi, visto che da soli bevono la metà del petrolio estratto nel mondo. Il Governo Italiano ha svelato il meccanismo fiscale (la Robin Hood tax) che con il ritorno dell’aliquota IRES al 33% (Prodi l’aveva portata al 27) dovrebbe alleggerire gli utili delle compagnie petrolifere di quasi un
miliardo di euro.
E per il noleggio? Nessuno ovviamente ci pensa, anche se gli organi di stampa hanno affrontato più volte il problema dei riflessi su chi lavora con le quattro ruote causati dagli alti prezzi di benzina e gasolio. Il 20 giugno scorso la Federazione Italiana delle Imprese di Noleggio Auto e Autobus con Conducente si è riunita in un’assemblea straordinaria dei suoi rappresentanti con lo scopo di determinare agli organi di governo nazionali e locali (sono previste manifestazioni precise) la situazione delle aziende di noleggio, sempre più in difficoltà da quando il petrolio è diventato irraggiungibile.