Firmato all’inizio di giugno tra Unione Nazionale Consumatori e Aniasa, l’accordo sulle “Buone regole del car sharing” sarà pubblicato, dopo le ultime verifiche, dopo l’estate sul sito di entrambe le associazioni. Si tratta di un vero e proprio manifesto dei diritti e dei doveri del consumatore e delle società che offrono servizi di car sharing, simile all’intesa già sottoscritta lo scorso anno tra le maggiori imprese che operano nel settore del noleggio a breve termine. Del progetto fa parte anche una guida più divulgativa dedicata ai consumatori, disponibile sempre da settembre in vari formati e sulle App dei principali operatori.
Numeri sempre in crescita
Il punto di partenza è il mercato in forte sviluppo: Aniasa sottolinea che nel 2017 le attività di car sharing hanno registrato un aumento rilevante del numero di clienti, che ha riguardato sia il numero di iscritti ai servizi offerti dai singoli operatori (1.300mila +21% vs 2016), sia gli utenti realmente attivi (820mila con almeno 1 noleggio negli ultimi 6 mesi) saliti del 38% rispetto al 2016. Milano e Roma si confermano le città in cui l’auto condivisa è maggiormente diffusa, rispettivamente, con 3.100 e 2.100 vetture in flotta, seguite a ruota da Torino e Firenze.
“Lo sviluppo dei servizi di condivisione rappresenta per i consumatori una straordinaria opportunità per rendere più efficiente la mobilità urbana e dare un contributo anche al benessere ambientale delle grandi città – ha sottolineato Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale consumatori –. Si tratta di servizi che vanno conosciuti a fondo nelle loro dinamiche che, seppur semplificate grazie alla tecnologia, richiedono la collaborazione dell’utente. E’ fondamentale, infatti, avvicinarsi ai servizi di condivisione in modo maturo e cioè consapevole dei propri diritti, ma anche impegnandosi a una gestione responsabile del mezzo di trasporto che ci è affidato per pochi minuti e che poi sarà nelle mani di un altro consumatore. Ecco perché, proprio in forza della necessità di assicurare la collaborazione dell’utente, l’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato in collaborazione con Aniasa le linee guida per una ottimale gestione dei servizi di car sharing.”
Dialogo e trasparenza
Quello delle responsabilità relative all’uso condiviso delle cose è un tema che abbiamo già messo in evidenza, soprattutto a fronte di episodi che sembrano invece mostrare una inadeguata educazione civica nella cura della condivisione, al contrario di ciò che avviene normalmente in altri Paesi e che rimane il punto cardine per ogni ulteriore sviluppo della sharing economy. Di contro, abbiamo ospitato anche alcune lamentele circostanziate sugli aspetti vessatori della gestione del servizio. Alcuni utenti, pur responsabili, si sono trovati a fronteggiare disagi che, da parte delle aziende, sono stati trattati con scarsa trasparenza e pessima comunicazione. Ben venga quindi qualcosa che metta nero su bianco le zone d’ombra e contribuisca a diffondere una nuova cultura, capace anche di generare un dialogo aperto e oggettivo tra le controparti, come sottolineato anche da Aniasa.
“Ogni giorno – evidenzia infatti Gianni Martino, Consigliere dell’associazione – sono oltre 19mila gli italiani che utilizzano i servizi del car sharing sulle strade delle nostre città. Questo accordo costituisce un ulteriore, concreto passo verso un più trasparente, consapevole e responsabile rapporto tra operatori e utilizzatori di auto in condivisione. Fornisce indicazioni preziose per il loro corretto utilizzo e costituisce un’ulteriore garanzia per i consumatori, indicandone i doveri e chiarendone i diritti”.
Le premesse alle “Buone regole”
Abbiamo letto in anteprima il documento e ci pare un ottimo strumento sia operativo che di riflessione. La sharing economy, viene detto, è un fenomeno che negli ultimi anni è notevolmente cresciuto in Italia, anche grazie alla crisi economica che ha fatto emergere nuovi modelli di consumo e al diffondersi di innovative tecnologie digitali e dei social network che consentono di mettere in contatto persone per scambiarsi oggetti o servizi. Anche se il car sharing attualmente diffuso in Italia non può dirsi fenomeno “collaborativo” certamente ne condivide i principali elementi distintivi, che sono:
- una piattaforma tecnologica che supporta relazioni digitali per mettere in contatto il gestore del servizio di noleggio del veicolo e il consumatore-utilizzatore;
- una dinamica di “condivisione” che sostituendosi a quella dell’”acquisto” incentiva nuovi stili di vita che favoriscono l’offerta di servizi più efficienti per l’utente e più rispettosi per l’ambiente;
- la collaborazione del consumatore.
L’intento di UNC e Aniasa è quindi quello di elaborare regole utili a fornire un quadro sistematico delle diverse fasi della “relazione di consumo” nel settore del car sharing, avendo cura di evidenziare gli aspetti peculiari che attualmente suscitano maggiore interesse tra i consumatori, alla luce della vigente normativa e della più recente giurisprudenza (tanto quella prodotta dai Giudici, tanto dalle Autorità di settore). Proprio per l’attitudine pragmatica di questo scenario regolamentare, si parla di “buone regole”, cioè di principi “utili” perché frutto dell’attività di ascolto dei consumatori agli sportelli di assistenza di UNC.
I punti chiave del documento
Nella prima parte, delineata in 11 articoli, è contenuta una “Proposta per un “codice etico” delle Società di car sharing verso i consumatori” (Vademecum di principi e regole ai quali gli operatori del settore devono ispirare la loro relazione con la clientela per asseverare un livello elevato di tutela dei consumatori); la seconda parte propone una panoramica sui “Diritti e Doveri” dei consumatori in tutte le fasi della relazione di consumo: un doppio decalogo, molto pratico, su cui torneremo per delle considerazioni approfondite, magari coinvolgendo qualche utente fidelizzato dei servizi di condivisione delle auto.