Aprendo i quotidiani locali, sempre più spesso ci si può imbattere in annunci di vendita di immobili in nuda proprietà. Questo tipo di compravendita conviene sia a chi compra, usufruendo di un prezzo basso, a volte anche del 50%, ma anche per chi vende che può godersi i soldi della vendita pur continuando a vivere nella proprietà. Secondo i dati Confabitare, nel 2013 nelle vendite immobiliari è stata scelta questa formula nel +12,5% rispetto all’anno precedente. La regione in testa è l’Emilia Romagna, seguita da Lazio, Piemonte e Lombardia.
Il compratore ha di norma un’età compresa tra i 35 e i 54 anni e sostanzialmente lo fa per investire il proprio denaro, spesso per lasciare una buona eredità ai figli che poi usufruiranno realmente della proprietà. Il venditore ha in media 75 anni, è pensionato con un reddito di circa 1.120 euro al mese e un appartamento, soprattutto i trilocali e i bilocali, in posizione semi centrale o nella prima periferia.
Il peso fiscale e il periodo di crisi sicuramente hanno influito sul fenomeno che, secondo una ricerca di immobiliare.it, dal 2010 a oggi sono cresciute di circa un quinto a Roma e Milano, anche se altre città come Genova (+15,5% ) Firenze (+17,4%) hanno registrato dati interessanti.
Ormai anche su internet fioriscono siti specializzati proprio in questo tipo di trattativa. Casanuda.it, per esempio, si propone come banca dati per la ricerca della casa ideale e risponde a tutti i dubbi degli acquirenti, dal pagamento delle tasse alle pratiche di manutenzione dell’immobile.
Ultimo ma non meno importante, bisogna tenere conto delle agevolazioni fiscali per chi compra. Irpef e Imu, infatti, restano a carico dell’usufruttuario e non dell’acquirente. Inoltre, se parliamo di una prima casa, l’imposta di registro è più bassa anche perché il valore d’acquisto è inferiore al valore reale dell’abitazione. Il compratore può dunque investire in beni immobiliari, senza essere sottoposto alla tristemente nota super-tassazione degli ultimi anni.