È mancata la classica ciliegina sulla torta delle detrazioni fiscali, ma non è andata poi così male. La crisi di governo non è mai un buon viatico per la serenità decisionale, ma il fatto che la Legge di bilancio 2017 non abbia preso in seria considerazione l’importanza di riconoscere l’Ecobonus del 65% con tetto massimo a 100mila euro, alla rimozione dell’amianto dalle parti comuni degli edifici condominiali, realizzati dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018 nell’ambito di un lavoro di riqualificazione energetica forse è una mancanza grave, così come gli incentivi alla valutazione sismica senza lavori. Per quanto riguarda la cessione del credito d’imposta sui lavori nelle singole unità immobiliari pareva troppo bello sin dall’inizio, per la sistemazione del verde nelle aree pertinenziali, ce ne faremo una ragione.
Comunque qualcosa si è salvato, come gli ecobonus per l’efficientamento energetico, una percentuale “a salire” dalla base del 65%, a seconda del grado di virtù raggiunto. Prorogato fino a dicembre 2017 il bonus 50% per le ristrutturazioni nelle singole abitazioni, e confermato anche il bonus mobili. Fino al 2021 sarà invece possibile utilizzare la detrazione del 50% per gli interventi di antisismica. Anche questo sisma bonus potrà arrivare fino al 70% o all’80% nel caso di miglioramento di una o due classi di rischio. Insomma, chi si accontenta, lavora.