Il noleggiatore olandese Boels si sta espandendo in periodo di recessione, con 17 nuove aperture nel 2009 in Olanda, Germania, Austria e Polonia, e prosegue una strategia intrapresa l’anno scorso. L’azienda è conscia dei rischi che corre, ma anche del fatto che, se aspettasse la ripresa, avrebbe più concorrenza e ci metterebbe di più a recuperare gli investimenti. In questo modo, invece, riesce ad aprire in condizioni favorevoli in città in cui fino a poco tempo fa era impossibile. Boels ha inoltre ancora spazio per crescere: ha solo 65 sedi in Germania, e pensa di poter arrivare a 200.
L’azienda sta inoltre riducendo gli investimenti (da 125 milioni di euro nel 2008 a 50 nel 2009), ma non la flotta (anche se non sta facendo acquisti), proprio perché l’apertura di nuove filiali consente di ripartire il carico della flotta su più punti di noleggio.
La crisi si fa sentire nelle sedi attuali, con ricavi in diminuzione del 5-10% per il 2009 (e va peggio ad esempio in Belgio, o nel segmento del noleggio per eventi e feste).
Il management non è sicuro della ripresa nel 2010: ad esempio in Olanda il 10% della forza lavoro nelle costruzioni potrebbe perdere il posto nel momento in cui i lavori attuali saranno completati. E una riduzione del 10% potrebbe avere effetti anche peggiori sul noleggio. Ma l’elevata diversificazione del business e la mancanza di un settore preponderante in termini di ricavi sono in effetti un vantaggio nei periodi di crisi.
Nonostante la crisi, c’è dunque chi investe e cresce. Anche l’Economist della scorsa settimana riportava un interessante articolo sulle imprese che durante la crisi pongono le basi per il loro successo futuro. In questo articolo è citata un frase di Craig Barrett, ex capo di Intel: non puoi trovare l’uscita dalla crisi tagliando i costi, ma solo facendo investimenti.